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Le Riserve naturali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati tra natura e cultura

21 Gennaio 2021
Le Riserve naturali del Lago di Tarsia e della Foce del Crati tra natura e cultura
Con il Museo di Ferramonti le Riserve da anni hanno avviato e consolidato un rapporto di collaborazione sinergica per valorizzare il territorio e le sue risorse naturali e culturali. di Agostino Brusco

Dai tempi delle conquiste coloniali greche ad oggi l'intera valle del fiume Crati ha subito notevoli trasformazioni. Originariamente tutta la valle era un'area pianeggiante, con paludi ed acquitrini sparsi un po' ovunque, creati dal fiume Crati, dai suoi affluenti e dalle risorgive.

I Greci trasformarono le pianure, eliminandone gran parte, in campi per la coltivazione di grano e l'allevamento di bestiame (ovini). Il Crati è stata anche un’importante via di trasporto per i Greci prima e successivamente per i Romani, che svilupparono soprattutto le attività agricole (cereali) ed i pascoli. Nei secoli seguenti si assiste ad un decadimento delle condizioni generali di vita dovuto ad un’economia in crisi (periodo di dominazione spagnola), a cui si aggiungono gravissime calamità naturali (terremoti, peste, inondazioni del fiume Crati, ecc.). Con l'avvio di un primo "sistema" industriale si registra una sostanziale ripresa dell'economia locale (attraverso la creazione di filande, concerie, oleifici ed attività agricole).
Nel 1926 si effettuano i primi interventi pubblici di bonifica di tutta la valle del Crati. Nel 1959 iniziano i lavori di costruzione della diga realizzata alle Strette di Tarsia, lungo il corso del fiume Crati, utile per l'irrigazione dell'intera pianura di Sibari. 

Il bacino e la valle del fiume Crati, che si estende per circa 2.440 kmq, ricadono interamente nella provincia di Cosenza. La valle del Crati è attraversata dal fiume omonimo, il più lungo della Calabria (81,2 km), che ha origine in Sila (monte Timpone Bruno, 1.742 mt. slm) e sfocia sulla costa ionica nei pressi di Sibari. Nel 1990, su proposta dell'Associazione di protezione ambientale “Amici della Terra Italia", la Regione Calabria, con legge regionale n. 52, approva l’istituzione delle prime due aree protette, localizzate lungo il corso del fiume Crati, il Lago di Tarsia e la Foce del fiume Crati.

La Riserva naturale regionale del Lago di Tarsia, situata in provincia di Cosenza, è stata istituita dalla Regione Calabria nel 1990 (L. R. della Calabria n. 52 del 1990) su proposta dell'Associazione di protezione ambientale “Amici della Terra Italia".
E’ anche Zona Speciale di Conservazione (ZSC) per la Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva Comunitaria 92/43/CE. Il Lago di Tarsia, un bacino lacustre a monte della diga delle Strette di Tarsia, ricadente nel territorio dei comuni di Tarsia e di S. Sofia d’Epiro (Cs), rappresenta un’area di notevole interesse naturalistico per la sussistenza di numerosi ecosistemi di pregio e per la grande varietà di specie vegetali e animali. L’area presenta nella parte orientale un magnifico esempio di macchia mediterranea incontaminata e scarsamente antropizzata costituita da leccio, olmo, tamerice e corbezzolo.
E’ anche Zona Speciale di Conservazione (ZSC) per la Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva Comunitaria 92/43/CE, meglio nota come direttiva “Habitat”. Le finalità istitutive sono la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali, la fruizione didattica e naturalistica e la ricerca scientifica.

Ricca e diversificata si presenta la sua biodiversità animale e vegetale. Per la fauna vertebrata sono state accertate 182 specie di fauna vertebrata e 727 taxa specifici e sottospecifici di flora. Gli habitat di interesse comunitario sono 7. La particolare tipologia di ambiente umido dell’area favorisce una straordinaria e diversificata fauna. Tra le specie di notevole interesse naturalistico e conservazionistico presenti si citano: per i Pesci la Rovella (Sarmarutilus rubilio) e l’Anguilla; per gli Anfibi la Rana appenninica (Rana italica), la Raganella (Hyla intermedia) e l’Ululone appenninico (Bombina pachypus); per i Rettili la Testuggine palustre (Emys orbicularis), la Testuggine di Hermann (Testudo hermanni h.), la Natrice tassellata (Natrix tesselata); per i Mammiferi il Tasso (Meles meles), il Moscardino (Muscardinus avellanarius), lo Scoiattolo meridionale (Sciurus meridionalis); sempre per i Mammiferi, interessante la presenza dei Pipistrelli, con 13 specie accertate, alcune considerate rarissime. Gli Uccelli rappresentano la categoria più numerose che in quest’area trovano l’ambiente ideale per il completamento delle diverse fasi del loro ciclo vitale. Tra essi la Cicogna bianca (Ciconia ciconia), assunta a simbolo delle Riserve; la Cicogna nera (Ciconia nigra), numerosi Aironi e tra questi l’Airone bianco maggiore (Egretta alba), la Garzetta (Egretta garzetta) e l’Airone cenerino; diversi Anatidi come il Moriglione (Aythya ferina)e la Moretta tabaccata (Aythya nyroca); limicoli come il Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus)e rapaci migratori come il Falco di Palude (Circus aeruginosus), il Nibbio reale (Milvus milvus) e il Nibbio bruno (Milvus migrans). Importanti ai fini conservazionistici, come specie di passo durante le migrazioni, sono la Gru (Grus grus)e il Fenicottero rosa (Phoenicopterus roseuse).
L’Ente gestore ha istituito diversi ed interessanti servizi che vanno dalla tutela e dalla conservazione della biodiversità (e tra questi il Laboratorio di Botanica; il Laboratorio di Analisi Ambientale; il Campo sperimentale della Vite selvatica; il Centro di Allevamento ex-situ dell’Ululone appenninico; il Centro di Allevamento ex-situ della Testuggine palustre; il Centro di Allevamento ex-situ del Tritone italiano), a strutture preposte alla fruizione didattica e naturalistica, all’informazione e all’educazione ambientale e tra questi:
 i Centri Visitatori di Tarsia (via Garibaldi, 4- Palazzo Rossi) e di S. Sofia d'Epiro (Largo Trapesa, 1 - Palazzo Bugliari);
il Museo di Storia Naturale della Calabriacon Sezioni: a Tarsia, ospitante i Diorami dedicati alle Aree Protette della Calabria e a S. Sofia d'Epiro, l’Erbario del Crati;
Il CEA (Centro di Esperienza Ambientale) “A Scuola nelle Riserve”, della Rete InFEA; la Biblioteca Naturalistica Calabrese.

Proprio a Tarsia nello storico palazzo del 1700, appartenuto ai Rossi, una delle famiglie padronali di Tarsia, trovano sede il Centro Visitatori, il Museo di Storia Naturale della Calabria,la Biblioteca Naturalistica Calabrese e il CEA.

Il Museo è una delle realtà più interessanti attivate nell’ambito della gestione per la fruizione delle Riserve. Una delle principali finalità del Museo è quella di promuovere la diffusione della cultura scientifica, incentivando l’interesse della popolazione, soprattutto giovanile, per le scienze naturali.
Il Museo rappresenta anche, attraverso i poli attivati, un riferimento molto importante per quel che riguarda la divulgazione scientifica e la didattica, offrendo alle scuole vari percorsi formativi, differenziati per i diversi livelli scolastici. In tal modo, si propone come uno dei principali punti di riferimento per le istituzioni scolastiche del territorio, che accolgono con positività le proposte e le attività da realizzare in stretta collaborazione con l’Ente gestore delle Riserve. Un aspetto interessante delle Riserve è quello di promuovere, sensibilizzare e valorizzare le risorse naturali, ambientali e culturali del territorio.

Oltre altre attività di tutela e conservazione della straordinaria e diversifica biodiversità presente, le Riserve, come finalità istitutiva hanno anche quella di favorire l’ammissione della collettività al godimento dei beni conservativi per fini culturali, scientifici, educativi e ricreativi. Da qui è nata l’idea di creare una struttura dedicata a questa finalità, punto di riferimento per tutto il comprensorio e il “sistema” regionale delle aree protette.

Il Centro di Esperienza Ambientale (CEA) “A Scuola nelle Riserve”, accreditato dalla Regione Calabria all'interno della Rete INFEA del “Sistema regionale di Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale”, svolge la propria attività in modo continuativo e gratuito a favore della collettività e delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sviluppando percorsi formativi che: investono nell’educazione permanente dell’individuo, sin dall’età infantile durante la quale si formano le basi della coscienza civica dell’individuo; si adattano alle situazioni culturali, ambientali e sociali del territorio al quale si rivolgono; individuano obiettivi e soluzioni convergenti; coinvolgono e stimolano non solo le scuole ma anche le istituzioni locali e l’intera collettività.
Partendo dalla convinzione che l’educazione ambientale debba essere pensata non solo come formazione strettamente educativa, ma anche, ed in particolar modo, come formazione di nuovi modelli culturali il Centro promuove percorsi educativi e formativi che contribuiscono a ricostruire il senso di identità e le radici di appartenenza dei singoli e dei gruppi, a sviluppare il senso civico e di responsabilità verso la res publica, a diffondere la cultura della partecipazione e della cura per la qualità del proprio ambiente, creando anche un rapporto affettivo tra le persone, la comunità ed il territorio.

Ad oggi le Riserve, grazie alle strutture realizzate e alle attività avviate, garantiscono annualmente questi servizi a circa 10.000 tra visitatori e studenti di ogni ordine e grado. Un altro importante Servizio istituito dalle Riserve è la Biblioteca Naturalistica Calabrese, con sede all’interno di Palazzo Rossi di Tarsia. La struttura si sviluppa su un’area espositiva di oltre 120 mq ed è articolata in 4 spazi così suddivisi: due sale letture (Sala DARWIN e Sala LORENZ), una Sala riviste ed una stanza direzione ed archiviazione.

La Biblioteca Naturalistica Calabrese è tra le pochissime, in Italia, specialistica nell’ambito delle Scienze Naturali ed Ambientali ed è punto di riferimento per quanti, studiosi, studenti, naturalisti si occupano di problematiche legate all’ambiente e al territorio.

Tarsia è una cittadina che ha dato i natali a diversi personaggi illustri tra questi, Marco Aurelio Severino (1580-1656), illustre medico e zoologo che avviò a Napoli lo studio di un gruppo di mammiferi (in particolare insettivori, come la talpa e il riccio). Lo stesso fu autore nel 1645 della Zootomia Democritea, ancora oggi considerato come uno dei primi trattati italiani di anatomia comparata, ed è sede dell’ex Campo di Concentramento di Ferramonti di Tarsia e del Parco Letterario “Ernst Bernhard”. Aperto nel giugno del 1940, Ferramonti fu il più grande campo di concentramento fascista italiano. Sgomberato nel settembre 1945 e chiuso definitivamente il 5 dicembre 1945, oggi è sede del Museo Internazionale della Memoria Ferramonti di Tarsia.

Finalità del Museo è quella di conservare concretamente l’identità e la memoria storica, nonché preservare e diffondere il patrimonio storico del campo di concentramento. Proprio con il Museo di Ferramonti le Riserve da anni hanno avviato e consolidato un rapporto di collaborazione sinergica che ha portato a sviluppare percorsi comuni nell’ambito della valorizzazione del territorio e delle sue risorse naturali e culturali, indirizzando studenti, cittadini e turisti verso un percorso unitario che vede al centro il territorio e il paesaggio, in quanto l’ambiente non è solo natura, ma il risultato di uno stretto rapporto fra natura e cultura, fra attività umana ed evoluzione della stessa natura.
 
La sede Direzionale delle Riserve (Lago di Tarsia e Foce del Crati) è a Palazzo Rossi, uno dei più bei palazzi patrizi di Tarsia, dove oltre agli Uffici ospita i servizi sopra elencati ed è anche sede del Polo didattico-scientifico delle Riserve.

Riserve naturali regionali Lago di Tarsia – Foce del Crati Amici della Terra Italia/Ente gestore,
Palazzo Rossi, Via Garibaldi n. 4 9- Tarsia (Cs) Tel. e fax: 0981.952185
– Mail: info@riservetarsiacrati.it
 www.riservetarsiacrati.it

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