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Eugenio Villoresi l’ingegnere che portò il mare in Lombardia

Eugenio Villoresi l’ingegnere che portò il mare in Lombardia

22 marzo. Sala degli Specchi di Villa Reale di Monza. Il Parco Regionale Valle Lambro, il Comune di Monza, la Casa della Poesia di Monza, Reggia di Monza e Parco Letterario Regina Margherita invitano a celebrare la Giornata mondiale dell'acqua

22 Marzo 2023

Con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco

21 marzo: Giornata della Poesia e delle Foreste con I Parchi Letterari

Guarda la locandina

22 marzo. Sala degli Specchi di Villa Reale di Monza.

Il Parco Regionale Valle Lambro, il Comune di Monza, la Casa della Poesia di Monza, la Reggia di Monza e il Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro  nell'ambito di Mirabello Cultura 2023, invitano a celebrare la 

Giornata mondiale dell'acqua 

Eugenio Villoresi l’ingegnere che portò il mare in Lombardia 

Introduce
Antonetta CarrabsPresidente La Casa della Poesia di Monza
Saluti Istituzionali
Marco CiceriPresidente Parco Valle Lambro
Giada TuratoAss. all’Ambiente Energia Mobilità
Conferenza
Valerio VilloresiDiscendente di Eugenio Villoresi
Antonio MessaFareAmbienteMonza e Brianza
Fausto Crippa, Idrogeologo
Pamela Gervasoni, BrianzaAcque

 Prenotazioni: segreteria@lacasadellapoesiadimonza.it o iatmonza@gmail.com 

Eugenio Villoresi l’ingegnere che portò il mare in Lombardia . 
Di Aldo Cavallini

Mille anni fa nelle campagne milanesi i monaci Benedettini e i monaci Cistercensi iniziarono a scavare le prime teste dei fontanili, regimentando le risalite di acqua di falda in aste, rogge e canali a uso irriguo. Il prezioso patrimonio idrico dei fontanili, tuttavia, era un bene disponibile solo per i terreni posti al di sotto di un asse immaginario, posto poco a nord di Milano, attraversante il territorio lombardo dal Ticino all’Adda. Le campagne a nord di questo asse risultavano più aride e meno fertili. 

 Occorrerà attendere secoli, fino alla seconda metà dell’Ottocento, affinché la realizzazione della più estesa opera idraulica della Lombardia, il Canale Villoresi, rendesse fertili quelle campagne che nemmeno i monaci Benedettini, maestri di bonifica, riuscirono a coltivare in modo intensivo. I Villoresi non erano di origini lombarde e, invero, nemmeno italiane.

Erano originari, infatti, di un piccolo comune del Regno di Valencia, Villores per l’appunto, la cui sede municipale (“Ajuntament” in spagnolo, v. foto sotto) è sita oggi proprio presso l’antica residenza dei Villoresi.

Erano esperti di commercio, farmacia e botanica. È quest’ultima passione che nel corso del XV secolo li portò in Italia, alla Corte dei Medici. Il primo nome noto della stirpe è quello di Giandomenico Villoresi, giardiniere della casa granducale all’epoca di Leopoldo I. Il figlio Antonio, per ordine del Granduca, si trasferì a Milano per assumere l’incarico di giardiniere del viceré Ferdinando d’Asburgo-Este. La passione per la botanica contagiò anche il figlio di Antonio, Luigi Villoresi, che a inizio Ottocento divenne responsabile dei giardini e del parco della Villa Reale di Monza.

Uno degli otto figli di Luigi era l’ingegnere Eugenio Villoresi, nato proprio a Monza il 13 febbraio 1810, che ereditò dal padre, fondatore della prima Scuola botanica in Lombardia, l’amore per la natura oltre alla conoscenza dei problemi di aridità dei territori a nord di Milano. La necessità di un idoneo approvvigionamento irriguo di quelle campagne fu l’obiettivo professionale più ambizioso che si pose l’Ingegnere: “non mi darò pace fino a quando non avrò eliminato questo paradosso: una troppo cospicua parte della Lombardia, la regione italiana più ricca di acque, è afflitta dal flagello delle arsure deleterie”.

Allo scopo Villoresi raccolse nella propria biblioteca tutta la letteratura che riguardava la storia delle canalizzazioni regionali dal XII secolo in poi. Conclusione degli studi sul reticolo esistente fu che non era possibile alcun potenziamento ulteriore della rete irrigua senza l’implementazione di una nuova, monumentale, infrastruttura idraulica: quel canale che Quintino Sella, ministro delle finanze, in sede di inaugurazione avrebbe salutato come opera “grandiosa ed utilissima”.

La prima emissione del progetto disegnava un’infrastruttura ancora più estesa e ambiziosa di quella poi realizzata. Tale emissione vedeva la firma di Eugenio Villoresi e del cognato Luigi Meraviglia (alcune fonti riportano costui come nipote di Eugenio, in quanto figlio della di lui sorella Amalia [n.d.r.])...

Leggi l'articolo completo su linkedin Aldo Cavallini, Responsabile tecnico costruzione e gestione grandi infrastrutture

Vedi anche: 
Parco Regionale Valle Lambro
La Casa della Poesia di Monza
giornata_mondiale_dellacqua_22_marzo-1.pdf

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