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Ho visto i nani di Castel Castagnaio

Ho visto i nani di Castel Castagnaio

Dopo l’evento organizzato per le festività di carnevale a Bibbiena * , Emma Perodi mi ha talmente incuriosita che sì, lo devo ammettere, sono venuta a cercarli, per poter vedere ballare i loro corpi misteriosi

11 Marzo 2024

Il leggero vento di fine inverno accarezza il viso come un soffio di neve fresca, riesce a bagnare come una rugiada cosparsa di diamanti.
Il volto è teso verso il maestoso paesaggio casentinese e incontra, già da lontano, la rocca dei Conti Guidi e il campanile della Pieve di San Bartolomeo, ma gli occhi si tuffano nella foresta ancora impreziosita di foglie, che, pur ormai secche, sembrano formare un sipario tra me e loro, i nani di Castel Castagnaio, La novella di Emma Perodi mi ha talmente incuriosita che sì, lo devo ammettere, sono venuta a cercarli, per poter vedere ballare i loro corpi misteriosi, certa di suscitare, dentro di me, le emozioni che, attraverso i tempi, le stagioni, si sono fermate nell'aria di Castel Castagnaio.
Sto pensando a Pietro e Bernardo che, nella novella di Emma, li hanno incontrati davvero, sto pensando alle loro scelte dinanzi ai nani che promettevano bellezza e ricchezza e intanto obbligavano la gente del luogo a ballare fino allo sfinimento.
Forse se davvero li incontrassi potrei fare uno sforzo e unirmi al loro rito sfrenato con lo stesso impeto con cui i nani cercano di annientare l'incauto ospite della foresta.
Avrei tutta l'intenzione di resistere, dimostrare che pure gli umani possono ballare fino allo sfinimento e riscuotere il premio della vincita in una competizione che parrebbe impossibile.
Penso alla bellezza e alla ricchezza, i due doni offerti dai nani e accettati dai due protagonisti in situazioni diverse eppure legate l'una all'altra.
Vedo Bernardo privato delle due gobbe, diventato così, finalmente, un bell'uomo, vedo Pietro amareggiato dalla scoperta che i sacchi regalati dai nani per dare la ricchezza, altro non contengono che foglie e sterpi secchi, vedo sul suo corpo le gobbe appartenute all'amico debitore.
Mi chiedo, all'improvviso, dove sia la vera bellezza e la vera ricchezza nella novella di Emma Perodi, concludo che, forse, emerga proprio nella curiosità che il racconto suscita, nel mio forte desiderio ,quasi inarrestabile, di andare a scovare i nani di Castel Castagnaio.
Proprio per questo oggi sono qui, per cercarli.
Con gli occhi frugo, cerco nuovamente la ricchezza e la bellezza di questo luogo, poi, all'improvviso... 
Eccoli, mi hanno circondato, hanno fatto della mia automobile il centro del cerchio nel quale si sono disposti.
Non sono neri, neanche sembrano cattivi e irremovibili, hanno invece l'apparenza di qualcosa che fa e non fa parte del nostro mondo.
Parlano con i loro occhi furbi, a tratti maliziosi, sembrano indagare sulle mie intenzioni.
A quel punto vorrei dire loro che non sono Bernardo e neanche Pietro, a me piace veramente ballare.
Vorrei aggiungere che non si facciano illusioni, scenderò dall'automobile e il mio corpo, i miei piedi balleranno con loro senza dar cenno di sfinimento.
Allora, messa da parte la forte emozione, abbasso il finestrino e chiedo di iniziare le danze, io sono pronta.
Mi guardano, forse già si chiedono per quale motivo faccia loro una simile richiesta.
Vorrò essere bella o ricca? Di sicuro pensano così, inarcando le sopracciglia folte e scure.
Ma gli occhi dei nani, come tempestati all'improvviso di fulmini e saette, d'un tratto si fermano e mi guardano in modo quasi umano.
Dicono che oggi non potranno ballare e così per altri, interminabili giorni, uno di loro si è rotto un piede e il gruppo dei nani riesce a ballare solo al completo.
Mi volto e ne vedo uno con il piede fasciato da foglie secche e sterpi appiccicosi, quasi uno scarpone protettivo.
Ha uno sguardo mansueto, forse straordinariamente dolce, sembra invocare la guarigione come fanno gli umani e si appoggia agli altri per reggersi meglio in piedi.
Di nuovo i nani mi guardano, chiedevo solo di poter ballare con loro in cambio delle emozioni che avrei provato sfidandoli nel tempo attraverso la mia grande passione.
Ma oggi non si può.
Li saluto, intenzionata di tornare a trovarli.
Intanto la mia automobile si allontana e loro sembrano sparire nella foresta.
Oggi non potranno ballare, neanche di notte, ma la bellezza e la ricchezza del loro mondo ormai hanno lasciato qualcosa di vivo che si è acceso dentro di me.
Ho incontrato i nani di Castel Castagnaio, esistono davvero dinanzi agli occhi nascosti nella mia mente.
Grazie Emma.

Anna Maria Vignali

*Dopo l’evento organizzato per le festività di carnevale (Pennelli e colori a Carnevale), che ha visto l’intervento di alcune lettrici, capaci di dare voce ad alcune novelle di Emma Perodi, illustrate e interpretate da alcuni pittori con colori e pennelli, Anna Maria Vignali ha avuto l’ispirazione di scrivere questo breve racconto, che con grande capacità creativa riflette la sua sensibilità, la sua passione per il ballo e anche una recente vicenda personale che sta affrontando con pazienza e coraggio e che rende il suo scritto ancor più denso di emozioni!

Parco Letterario Emma Perodi e le Foreste casentinesi

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