Il giovane contadino in agosto prepara la botte e in settembre è intento a vendemmiare.
Continuano gli appuntamenti con il ciclo dei mesi del portale maggiore della Pieve di Santa Maria Assunta in Arezzo.
Le sculture dei mesi di agosto e settembre si presentano in sequenza logica: il giovane contadino, figura che si ripete puntuale in entrambe le scene, nel mese di agosto è intento a preparare la botte di cui saggia la tenuta attraverso un grosso mazzuolo e nella scena del mese successivo è intento a vendemmiare.
HIC EST AUGUSTUS: la grossa botte con cerchioni formati da legacci vegetali si trova nel cortile di casa del giovane contadino dove è presente una pianta di fico dai frutti maturi. L’antico mestiere del bottaio o bigonaio, legato a sapienze manuali oggi quasi completamente scomparse, è documentato nell’Ecomuseo di Moggiona (Poppi, Arezzo) all’interno del Parco Nazionale delle foreste Casentinesi del Monte Falterona e Campigna. (leggi anche Moggiona il paese dei Bigonai e Vini in Casentino)
HIC EST SEPTEMBER: è il mese dedicato alla vendemmia; lo stesso giovane contadino con veste corta e a piedi nudi, indossa una cuffietta protettiva con sottogola per ripararsi dai primi venti freddi ed è intento a raccogliere grappoli d’uva che depone in un alto cesto di vimini intrecciati. Gli stretti rapporti stilistici tra il mese di settembre con la stessa raffigurazione presente a Parma, Cremona e Ferrara, ha consentito agli studiosi di ritenere che il ciclo aretino sia strettamente collegato allo scultore che eseguì i cicli dei mesi per le città suddette; l’anonimo Maestro dei Mesi attivo nella prima metà del secolo XII deve aver progettato anche il ciclo della pieve aretina; maestranze locali invece devono avere provveduto alla policromia che si è mantenuta pressoché intatta.
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