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Sulmona

Sulmona, l’antica Sulmo che fu prima insediamento peligno e poi municipium romano dopo la Guerra Sociale nonché sede vescovile già nel V secolo, si trova nel cuore della “Regione verde d’Europa”, l’Abruzzo, ed al centro di una conca, già cantata da Ovidio nelle sue opere per la sua feracità (terra ferax Cereris multoque feracior uvis: «terra fertile di grano e molto più di uva»; Amores II, 16, 7).

La storia della città a partire dall’epoca medievale si può riassumere come un’alternanza di momenti di fasto e di decadenza: con gli Svevi fu “capitale” del Giustizierato d’Abruzzo e sede di uno Studium di diritto canonico equivalente a quello di Napoli, oltre che della prima delle sette fiere annuali che si tenevano in sette diverse città del Regno di Federico II. 

Con l’avvento degli Angioini perse le sue prerogative a favore dell’Aquila, ma ebbe per concessione del Re di Napoli Ladislao d’Angiò Durazzo (2 settembre 1410) il titolo di città ed il sigillo, in cui compare in forma di acronimo (SMPE) l’emistichio in cui Ovidio parla delle proprie origini «Sulmo mihi patria est» (“Sulmona è la mia patria”: Tristia IV, 10, 3).

Seguì poi le vicissitudini del Regno di Napoli (prima infeudata alla famiglia Lannoy, poi venduta al Principe di Conca, e infine ceduta ai Principi Borghese) e poi del Regno d’Italia; durante la Seconda Guerra Mondiale ebbe un ruolo strategico per la sua posizione a ridosso della linea Gustav e si distinse nella cosiddetta “resistenza umanitaria”, azione che le è valsa la Medaglia d’Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana.

Sulmona, oltre che ad Ovidio, ha dato i natali anche ad altri illustri personaggi (tra loro Papa Innocenzo VII e Giuseppe Capograssi) e ha ospitato per quasi tutta la sua lunga vita l’eremita Pietro Angelerio, asceso in tarda età al soglio pontificio col nome di Celestino V e dimessosi quasi subito dall’incarico, non prima di aver lasciato in eredità al mondo la Perdonanza, una sorta di Giubileo ante litteram, Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità UNESCO dal 2019. Universalmente nota per la secolare produzione di confetti (apprezzati nella varietà “cannellini” anche da Giacomo Leopardi), Sulmona vanta anche un’altra eccellenza gastronomica, l’aglio rosso, così detto per le tuniche di colore rosso vinaccia che racchiudono i bulbilli, dalle particolari proprietà: possiede infatti effetti antisettici e antibiotici e si è dimostrato efficace nel determinare una riduzione della pressione arteriosa sia minima che massima, stimolando la vasodilatazione capillare.

Tra le tante manifestazioni cittadine degne di nota troviamo i riti della Settimana Santa (Processione del Venerdì Santo e “Madonna che scappa in piazza”), il Sentiero della Libertà/Freedom Trail (primavera), il festival musicale Muntagninjazz, la Giostra Cavalleresca di Sulmona e la Giostra d’Europa (estate), il Premio Sulmona – Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea, il Sulmona International Film Festival e il Concorso Internazionale di Canto Lirico “Maria Caniglia” (autunno). 

Sulmona è gemellata con due città della Romania legate alla memoria di Ovidio: Costanza (dal 1968), l’antica Tomi, in cui fu relegato e morì il poeta, e Ovidiu (dal 2017), città ubicata nel distretto di Costanza, che affaccia su una piccola isola nel Lago Siutghiol, dove secondo la tradizione sarebbe sepolto il poeta.

A cura di Alessandro Bencivenga

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