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Le tradizioni, la cucina e indirizzi utili

La Tarantella
La danza popolaresca è la tarantella, la quale tuttavia cambia, nell'impostazione e nelle figure, da zona a zona e persino da paese a paese. Ballata sugli spazi dei villaggi, nelle feste padronali o sulle vie in occasione della vendemmia o dei raccolti ma anche al chiuso, in casa o nei saloni per feste private, ricorrenze o meno. La musica è offerta dagli strumenti tradizionali: la zampogna e i tamburelli. Il più delle volte danzano soltanto gli uomini e la tarantella assume l'andamento di un duello, in cui si fanno le finte dell'attacco e della difesa. Il cerchio d'attorno detto "rota" prende parte ad esso sottolineando con grida e battiti di mani il ritmo della musica e i passi dei ballerini. In alcuni paesi la tarantella è danzata a due alla volta, a coppie alterne, a volte regolate da un "mastru di ballu" a volte con cambi spontanei. Il Comune di Tarsia nel tentativo di mantenere viva questa tradizione, organizza ogni anno Tarsantarsia, festival cui prendono parte numerosi gruppi italiani e calabresi soprattutto.

Il Festival TaranTarsia
Il TaranTarsia, ideato dall'Associazione Culturale Musikart e patrocinato dal Comune di Tarsia (CS) rappresenta una roccaforte a nord di Cosenza delle nuove tendenze della musica popolare, e propone da sempre degli spettacoli unici ed esplosivi con ritmi eterogenei ma uniti nella tradizione etnico-musicale del Meridione, mantenendo come bussola la riscoperta e la promozione della Calabria quale terra da vivere anche dal punto di vista culturale.
TaranTarsia si svolge a Tarsia (CS), fa parte del circuito nazionale CalabriaSona, ed è cresciuto, a partire dalla prima edizione del 2009, in maniera esponenziale nel corso degli anni, sia in termini di concezione dell’evento, sia in termini organizzativi e gestionali, tanto da potersi definire, oggi, evento “world music”.
Un successo che costituisce una chiave per lo sviluppo culturale, turistico ed economico dell’intero territorio, partendo dalla consapevolezza che il concetto di cultura non può essere limitato alla produzione artistica di elevato profilo, bensì va esteso alla costruzione dell’identità degli individui, dei gruppi sociali e dei luoghi. È in tal modo che la cultura diviene volano per lo sviluppo locale. Siamo di fronte ad un fenomeno popolare. Nel corso degli ultimi anni, infatti, la World Music calabrese ha conquistato sempre maggiori spazi, acquisendo una credibilità e un prestigio tali da trasformarsi in un vero e proprio movimento popolare e culturale trans-generazionale.
Attraverso la sua Musica Popolare, la Calabria si è oggi ritagliata una importante possibilità di sviluppo economico e turistico, oltre all’opportunità di ottenere una concreta e sana visibilità in ambito nazionale ed internazionale.
Il TaranTarsia è volto a rivalutare il cuore di Tarsia e a costituire un’occasione di incontro per discutere e confrontarsi: convegni a tema e tavole rotonde in collaborazione con tutte le Associazioni del territorio.
Il TaranTarsia si compone di una serie coordinata di eventi. Gli eventi spettacolari (concerti di musica popolare) sono supportati da attrazioni complementari proprie del territorio in cui si svolge il singolo evento: dai corsi di ballo all’enogastronomia; dai convegni tematici alle mostre artistiche, agli spettacoli teatrali, alla fiera mostra mercato. Gli eventi che vengono realizzati nel territorio sono, pertanto, espressione diretta della comunità, ne costituiscono elemento fondante dell’identità, così come sono espressione dell’economia locale, che programma nuove modalità di sviluppo. In quest’ottica, intorno all’evento TaranTarsia, si è già sviluppato un indotto che si intende sistematizzare ed ampliare, aggiungendo nuovi elementi all’offerta turistica e culturale del territorio.
Inoltre, ciascun evento, saprà valorizzare tutto il territorio e il Centro Storico di Tarsia con particolare riferimento ai luoghi di maggior pregio e di forte rilevanza artistica, culturale e storica come:
  • L’ex Campo di concentramento “Ferramonti” di Tarsia e il Museo della Memoria
  • Le Riserve naturali del Lago di Tarsia e della Foce del fiume Crati
  • La Biblioteca Naturalistica Calabrese (Palazzo Rossi- Centro storico)
  • Il Museo di Storia Naturale della Calabria (Palazzo Rossi - Centro storico)
  • Il MAST (Museo Aperto Storico Toponomastica)
  • La Chiesa di Santa Maria del Seggio (Centro storico)
  • La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano (Via Olivella)
  • La Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (Centro storico)
Per informazioni:
Associazione Culturale Musikart
Contrada Canna 22 – 87040 Tarsia
Tel. 328.5690125
Sito web: www.tarantarsia.it
Email: info@tarantarsia.it  
 
I giochi popolari (dal sito www.tarsiadialetto.it)
I pignati
Era un gioco che si praticava durante le feste di San Francesco o dei Santi Cosma e Damiano. Ad una corda sospesa tra due muri, si appendevano delle pignatte contenenti o dolciumi, o soldi, o acqua o farina mista a segatura. I concorrenti, bendati e disorientati, dovevano vibrare dei colpi con un bastone; la gente, attorno, poteva dare delle indicazioni, giuste o errate.

Carra-carra. Gioco delle noccioline.
Era un gioco che si praticava durante le serate invernali. Su un muro si appoggiava una tavola inclinata (u chiastijru); ogni giocatore faceva rotolare la sua nocciolina sull’asse e cercava di colpirne qualcuna tra quelle sparse per terra. Quella che colpiva rimaneva sua, mentre se indovinava il tiro colpendo un arancio posto nel mezzo, si appropriava di tutte le noccioline per terra.

U furzunu
Il gioco consisteva nel far saltare in aria un corto bastoncino, “u furzunu”, battendolo con la “mazzola” ad una estremità appuntita, e nel percuoterlo poi al volo per mandarlo il più lontano possibile; l’avversario, raccolto il bastoncino, doveva rilanciarlo con le mani per cercare di colpire la “mazzola” posta per terra; se vi riusciva, si invertivano i ruoli della battuta, altrimenti si contata la distanza dalla caduta alla battuta. I tentativi del lancio erano tre: “pizzichi, panichi e sazizza”.  

LA SETTIMANA SANTA
La Pasqua nel nostro territorio è una delle festività più sentite. La religiosità  è certo una delle ragioni del successo delle festività pasquali tra i tarsiani. La Pasqua è il periodo in cui si organizzano diverse manifestazioni che affondano le proprie radici nella tradizione pre-cristiana visibile soprattutto nelle rappresentazione della Crocifissione del Venerdì Santo. Si svolgono processioni sia il Venerdì   sia il Sabato Santo, veglie di preghiera e la benedizione dei sepolcri. Non bisogna poi dimenticare i dolci tipici della Pasqua, tradizione rispettata ancor oggi.  
 
SAGRA DEL FUNGO DI FERULA
Il Pleurotus eringi varietà Ferulae, fungo della Ferula (fung ‘i fiddrurazza), è un fungo commestibile molto ricercato ed apprezzato. Questa specie nota fin dall'antichità, a Tarsia nasce spontaneo e in due periodi dell’anno, in primavera e in autunno, soprattutto dopo le piogge.
La Sagra del Fungo di Ferula si svolge a Novembre.
 
LA CUCINA
In qualsiasi periodo dell'anno si possono degustare i "maccarruni" (pasta all'uovo, simile ai fusilli, allungata con un filo di ferro o con rami di salice essiccato). Nel periodo natalizio i dolci tipici sono rappresentati da "cassateddre, turdiddri, scaliddre" e di origine ben più antica sono le "pittuliddre". Pranzo tipico della vigilia di Natale è la " Pasta cu ‘a muddricapasta con mollica di pane abbrustolita e sarde. Il periodo pasquale è caratterizzato dalla presenza, nella gastronomia, dell'agnello; dolci tipici di questo periodo sono le "pupiddre" (delle bambole di pane che vengono regalate ai bambini) ed i "tortani". In estate si preparano le varie conserve per l'inverno, la più caratteristica è forse quella rappresentata dai "siccatieddri" (zucca a fili essiccata). Altro piatto tipico sono le polpette di ricotta e le polpette di melanzane evolutesi nelle melanzane ripiene. Tipici i salumi "sazizza e suprissate". Pranzo di Carnevale, festa di origine pagana, è "maccarruni e purpette di maiale". Grande uso di peperoni sia in estate che in inverno (essiccati, vengono utilizzati in vari piatti). Ancora, tipici sono le crocette di fichi secchi ed i "filari di fichi" (fichi secchi infilati a corona a rami di mirto); la "mostarda" (marmellata di uva), il miele di fichi ed il mosto cotto.

Il giorno dei Morti è una ricorrenza da rispettare da tutti, piccoli e grandi. Si rispetta no le tradizioni culinarie che volevano il pranzo a base di "ciciri e laganeddra", se ne prepara almeno un piatto in più, in passato questa porzione in più si distribuiva chi non poteva prepararla per motivi economici o semplicemente perché "era di lutto". Oggigiorno il piatto va regalato "pi ll'anima di muorti".
 
PITT' CCU'MAJI (Focaccia con i fiori di sambuco) Si tratta di una ricetta a base di fiori di sambuco. Il fiore di sambuco appartiene ai ricordi infantili delle pitte/pizze al forno aromatizzate al fiore di sambuco. Viene chiamato “iuri i maiu” perché fiorisce prevalentemente a maggio; mentre il frutto, una bacca rossa ricca di antociani, è un potente concentrato vitaminico; le marmellate con questo frutto sono eccellenti. U iuri i maio e la pitta/pizza che ne usciva fuori, appartengono a quelle culture contadine antiche un po’ sottovalutate. Il sambuco, a farci caso, si trova pochissimo in giro, ma quando lo si trova è piantato sempre vicino ad una abitazione rurale. 
 
‘A CUNZERVA Se e' vero come dice Corrado Alvaro che un popolo lo si studia dai suoi colori, dai suoi profumi e dai sapori, a cunzerva parla da sola! Preparare ‘a cunzerva al sole è un rito che inizia con la spremitura dei pomodori, la salatura, molto importante, quindi l'essiccatura, il metodo più antico di conservazione degli alimenti, effettuato con un velo per evitare che ci si posino mosche e insetti. ‘A cunzerva va rimescolata periodicamente con un cucchiaio di legno. Il profumo intenso che proviene da questi piatti di cunzerva messi sui balconi mentre si gira per le vineddre è emozionante. Infine il sapore, lo si scopre  solo in inverno quando ne basta  una punta di cucchiaio per condire gli spaghetti o per esaltare i cancaricchji siccati (peperoni essiccati al sole). 
 
SALUMI
La macellazione del maiale e lavorazione delle sue carni risale al periodo della Magna grecia, e anche Tarsia, come tutta la Calabria,  è una terra in cui la tradizione norcina è davvero ben diffusa e tramandata. Tra i salumi che si producono nel periodo che va da dicembre a fine febbraio, alcuni sono diventati prodotti Dop, tra cu la soppressata, il salume   più pregiato, fatta con le parti migliori della carne del suino, apprezzato anche fuori dai confini regionali. La salsiccia è forse la più nota tra i salumi calabresi, servita negli antipasti tipici con formaggi e  vini. Altri salumi  che si producono sono la pancetta ed il capocollo nonché la gelatina. Altra produzione tipica del periodo è data dai “frungiddrichi” piccolissime parti magre e grasse del maiale che una volta bollite vengono separate dal grasso (che costituirà lo strutto con cui cucinare o dentro cui conservare i salumi), e utilizzate nella produzione di gustosissime “pitte” (pizze).
 
SOTT’OLIO
La conservazione sott’olio trova la sua maggiore applicazione a Tarsia nel periodo estivo, quando si preparano la tradizionale “scapicia” di melanzane e i pomodorini essiccati. Poco diffusa ma molto efficace è la conservazione sott’olio delle “aliv ammaccate” (olive schiacciate, private del nocciolo e addolcite), che costituiscono un eccezionale contorno.
 
‘I MAROZZ
Le lumache (marozz) costituiscono un piatto unico molto saporito, da gustare prevalentemente nei mesi autunnali-invernali. A Tarsia, le lumache si assaporano dopo le prime pioggie autunnali, quando escono dalla terra e sono pronte per essere raccolte dai numerosi cercatori. Dopo un accurato lavoro di pulitura di giorni, le lumache vengono lessate prima e poi condite con un sugo ricco di peperoncino e finocchio selvatico.
 
‘A MUSTARDA
A differenza del restante territorio della Calabria, in cui la mostarda è fatta con il mosto d'uva cotto, depurato con la cenere e impastato con farina e cioccolata, a Tarsia la mostarda è una vera e propria confettura d’uva. Preparazione tipica del periodo della vendemmia, gli acini di uva vengono schiacciati e privati dei noccioli, quindi bolliti fino a quando non raggiunge la consistenza di una confettura con l’aggiunta di poco zucchero. La mostarda a Tarsia viene principalmente utilizzata nella preparazione delle “cassateddre” uno dei dolci tipici del periodo natalizio.


RICETTIVITA’
Affittacamere Antico Borgo
Via Olivella, 80 – 87040 Tarsia (CS)
Tel: 0981-952005 Cell: 389-1855622

Agriturismo Agri Club Camigliano
C/da Camigliano - 87040 Tarsia (CS)
Tel: 0981 952716

Agriturismo “Antico Uliveto”

Azienda agricola “Marchianò” C/da Canna – 87040 Tarsia (Cs)
Tel: 0981-952304 – Fax: 0981-952739 – Cell: 339-4496692
e-mail: anticouliveto2006@libero.it

Agriturismo La pietra dell’Aia
C.da Fabbricatore – 87040 Tarsia (CS)
Tel: 329-7836832

Agriturismo B&B Mandria del Dottore Toscano

C.da Canna - 87040 Tarsia (cs)
Tel e Fax: 0981-952042 Cell:329-2057654

B&B Francesca
Via Olivella - 87040 Tarsia (CS)
Tel: 0981-952680

Da Gigi Ristorante e Pizzeria
Via Olivella – 87040 Tarsia (CS)
Tel: 320-8110023

Euroristoro di Sposato
C.da Le Caselle - 87040 Tarsia (CS)
Tel. 0981-952095

Hotel Ferramonti
C.da Ferramonti - Uscita A3 Tarsia (CS)
Tel. 0981-952259

Hotel Toscano
Via Canna, 29 - 87040 Tarsia (CS)
Tel.e Fax 0981-952272

Osteria sul Lago
C.da Marinetto – 87040 Tarsia (CS)
Tel: 377-1404185

Ristorante Pizzeria La Quercia Rotonda
C.da Quercia Rotonda – 87040 Tarsia (CS)
Tel: 347-8268758

Azienda Agrituristica Paglialonga
C.da Macchiatavola, 1 87043 - Bisignano (CS)
Tel e Fax: 0984 524165 – Cell: 329 8624226
e-mail: info@paglialonga.it
web: http://www.paglialonga.it/
 
 A cura di Simona Celiberti
Creazione Siti WebDimension®