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Il Parco Letterario Federico II di Melfi a Jesi con il Parco Letterario Giacomo Leopardi di Recanati

Il Parco Letterario Federico II di Melfi a Jesi con il Parco Letterario Giacomo Leopardi di Recanati

È Natale e Costanza d'Altavilla, figlia del grande re normanno Ruggero II e sposa di Enrico VI di Svevia, è in viaggio verso Palermo per raggiungere il marito. È incinta e presa dalle doglie fa sosta a Jesi...

01 Settembre 2021


ParkTime Magazine n. 16

Il Parco Letterario Federico II di Melfi incontra a Jesi il Parco Letterario Giacomo Leopardi di Recanati

 È Natale e Costanza d'Altavilla, figlia del grande re normanno Ruggero II e sposa di Enrico VI di Svevia, è in viaggio verso Palermo per raggiungere il marito. È incinta e presa dalle doglie fa sosta a Jesi e lì partorisce un bimbo al quale, in onore dei due nonni, dà il nome di Federico Ruggiero.
Partorisce sotto una tenda, nella piazza principale della città, per mostrare a tutti la nascita dell'erede al trono di Sicilia e alla corona imperiale del Sacro Romano Impero; sarà Federico II di Svevia.
Tutta la città di Jesi ruota intorno alla figura dello “Stupor Mundi” e di lui si occupa la Fondazione Federico II che da tempo ha stabilito con Melfi una sorta di gemellaggio in suo nome. Lì il 26 dicembre del 1194 è nato e qui 37 anni dopo, nel 1231, ha promulgato le celebri “Constitutiones nove que Augustalis dicuntur”. 

Jesi però non è solo Federico II, ma anche Giovanni Battista Pergolesi e il suo teatro, la ricchissima pinacoteca comunale tra gli stucchi di Palazzo Pianetti con le opere di Lorenzo Lotto, Pomarancio, Rubens e quelle contemporanee di Tamburi, Pistoletto, Ontani, Trubbiani e altri.Da sole valgono una visita alla città.

 Il rapporto tra le due città si è intensificato dopo che a Melfi si è costituito il Parco Letterario Federico II e la Fondazione di Jesi, a chiusura dei suoi eventi estivi di quest'anno, ha inserito la conferenza “I Parchi Letterari Federico II a Melfi e Giacomo Leopardi a Recanati”.

Così in quella piazza di Jesi, posta all'incrocio tra il cardo e il decumano dell'antica città romana, dove è nato Federico II, oggi a lui intitolata, nello spazio prospiciente il museo interattivo a contenuto multimediale rievocativo dell'avventura umana dell'Imperatore, abbiamo potuto parlare dei Parchi Letterari nati nel 1992, oggi guidati da Stanislao de Marsanich che li ha gemellati prima con la Società Dante Alighieri e, più di recente, con il Comando dei Carabineri Forestali.
Da queste intese il progetto dei Parchi Letterari di conservazione e promozione del patrimonio storico e culturale, spesso sepolto dal tempo, di un territorio si attua in modo sinergico a tutela anche dell'identità linguistica e degli ambienti naturalistici.
Oggi sono ormai diffusi in tutte le regioni italiane ed anche all'estero, in Norvegia.

Abbiamo potuto parlare delle attività del Parco Letterario Federico II e, tra l'altro, delle numerose pubblicazioni edite, della collana gli “Augustali”, del libro d'arte e di storia sul “Millenario della fortificazione di Melfi 1018-2018” di Raffaele Nigro, del monologo “Lettera di Natale” sempre di Nigro, in collaborazione con il locale Rotary Club, sul tema drammatico dello spopolamento della Basilicata e dell'osso dell'Appennino, analizzato minuziosamente con nostri articoli giornalistici; del risveglio dell'antichissimo rito del Carnevale e della sua valenza antropologica, tra credenze magno greche e lucane fiorite dai miti di Preto e Melampo, della consacrazione dello “Scazzamauridd” a maschera tipica dei luogo. Abbiamo potuto illustrare i progetti editoriali in corso di attuazione, la pubblicazione del quinto volume degli “Augustali” e quella della cronaca settecentesca del viaggio a Santiago di Compostela di Nicola Albani, melfitano.
Infine abbiamo esposto il progetto del premio letterario “Il Tralcio e la Vite – tra Aglianico e Appennino” in collaborazione con alcune case vinicole del Vulture.

È seguito l'intervento di Antonio Perticarini, rappresentante del Parco Letterario di Recanati intestato a Giacomo Leopardi. È stata appagante la riconoscenza del presidente della Fondazione, dell'infaticabile direttrice Franca Tacconi e dei partecipanti all'evento. Emozionante il saluto e l'abbraccio commosso di una colonia di melfitani, ormai stabilitisi da anni a Jesi e Recanati, che erano in piazza ad ascoltare.

Un percorso all'inverso il loro rispetto a quello di inizio del Novecento dei Lanari, imprenditori illuminati marchigiani, stabilitisi a ridosso dei crateri del Vulture per impiantare una moderna azienda agricola e zootecnica, per avviare l'imbottigliamento delle acque minerali e lo sfruttamento di quelle termali, costituendo un nucleo abitato dotato di chiesa, centro sociale, stazione di produzione di energia idroelettrica.
Le numerose famiglie al seguito, tra le quali alcune di Jesi, oggi costituiscono il nucleo demico di Monticchio Bagni.
Un gemellaggio dunque in atto da tempo.


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