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La magia di Alianello

La magia di Alianello

Alianello è un piccolo borgo abbandonato che va recuperato nel ricordo e nelle azioni. Attiva su Facebook la pagina Salviamo Alianello. Di Elenia Marchetto

10 Febbraio 2021

“Magia” è certamente la parola chiave di un luogo suggestivo ed intriso di storia immerso tra grandi distese di argilla che sembrano fluttuare nel cielo e ondulare nel sole a perdita d’occhio. Si tratta di Alianello, in provincia di Matera, un piccolo borgo abbandonato definitivamente nel 1980 a seguito del terremoto dell’Irpinia, eppure mai dimenticato.

Prova di questo è una lodevole iniziativa promossa da Rocchina Lepore, le cui origini sono legate proprio al borgo materano, che ha promosso su Facebook la pagina Salviamo Alianello. In pochissimo tempo numerose sono state le iscrizioni anche all’Associazione Culturale Andiamo Avanti, istituita successivamente con l’intento di valorizzare Alianello e promuoverne la salvaguardia, la messa in sicurezza e la rinascita.

Innumerevoli sono i ricordi condivisi tra compaesani finalmente ritrovatisi e travolgente è la carrellata di immagini del passato, dove forte emerge il senso di appartenenza, il legame alle proprie tradizioni, il valore della memoria e l’amore. Quell’amore per le proprie origini “tale da tenere insieme, lui solo, un mondo che, senza di esso, si sarebbe sciolto e annullato”. Queste le parole di Carlo Levi, che bene ha conosciuto “Gaglianello”, così si chiamava la frazione di Aliano ai tempi del suo confino, tra il 1935 ed il 1936.
A lui sono intitolate la Pinacoteca ed il Parco Letterario, che conservano documenti fotografici e pittorici e promuovono iniziative per ricordare il passato e la storia di questo bellissimo luogo.

Lo scrittore, uomo politico e pittore torinese ha ben descritto, nel suo celebre Cristo si è fermato a Eboli, le usanze, le consuetudini e la magia del luogo che ha accolto il suo confino. Dai piatti tipici come i “gnemurielli” e le teste delle capre “reganate” ai giochi dei bambini del tempo.
Un esempio è il “cupi-cupi”, uno strumento rudimentale composto da una pentola o una scatola di latta ed un bastoncino di legno che, inserito all’interno attraverso un’apertura superiore chiusa da pelle tesa, sfregandolo su e giù produceva dei suoni.
Imprescindibile è, poi, il ricordo della festa della Madonna, il momento più importante, sacro ed adorato dall’intera comunità. La processione della Madonna percorreva tutto il territorio di Aliano e veniva ricoperta di monete, collane d’oro, banconote e frutti della terra. I contadini, al suo passaggio, buttavano piene manciate di grano affinché la Madonna si ricordasse dei raccolti e dinanzi alle case venivano allestiti tavoli con candide tovaglie come piccoli altari.
Ancora tanti sono i racconti ed i tesori di questo luogo speciale che va recuperato, nel ricordo e nelle azioni. Perchè la Lucania è in ciascuno di noi forza vitale pronta a diventare forma, vita, lotta. E questo gli alianellesi lo sanno bene.

Foto di Rocchina Lepore

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