Home Mission Parchi Viaggi Eventi Multimedia Contatti
Il Magazine I Numeri Catgorie Almanacco Contatti
Menu
Categorie
IntervisteLibri ApertiAmbiente e TerritorioPaesaggi SonoriCucina LetterariaStorie in Cammino

A Recanati, città dell'infinito, il Museo dell’emigrazione marchigiana

16 Dicembre 2020
A Recanati, città dell'infinito, il Museo dell’emigrazione marchigiana
Il MEMA è dedicato ai circa 700 mila marchigiani che emigrarono tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Di Giovanna Musolino

Un piroscafo colmo di persone si stacca lentamente dalla banchina; il silenzio, quasi irreale, è rotto solo dal gracchiare dei motori e delle ancore salpate; il fischio improvviso della sirena sembra riportare i passeggeri e coloro che sono rimasti sul molo alla realtà: con smarrimento, forse, stanno realizzando che quella nave li sta strappando dal loro paese, alla volta di una terra promessa, che regalerà quel benessere e quella dignità da sempre agognati e perennemente negati. È questa una delle scene iniziali di Nuovomondo, superbo film del 2006 di Emanuele Crialese. Dopo un viaggio, che somiglia molto all’attraversamento dell’ Acheronte dantesco, l’arrivo negli Stati Uniti e lo scontro con la cruda realtà di Ellis Island. La famiglia Mancuso e gli altri sventurati appena sbarcati sono sottoposti a domande continue, controlli fisici coercitivi, test avvilenti che dovrebbero valutarne l’intelligenza, perché, dirà uno degli ispettori: “È stato scientificamente provato che la mancanza di intelligenza è ereditaria e, di conseguenza, contagiosa. Non vogliamo che i nostri cittadini si mescolino con persone meno intelligenti!” 
 Il sogno di cambiar vita per qualcuno si infrangerà miseramente qui: giudicato non sufficientemente “intelligente”, sarà rimpatriato. 
Una storia che somiglia incredibilmente a tantissime altre di ieri, di oggi. Fame, miseria, sfruttamento, il desiderio di una vita migliore, la necessità di garantire un futuro ai propri cari. 

C’è un museo nell’incantevole Recanati, che racconta questo: è il Mema, il Museo dell’emigrazione marchigiana. Uno spazio espositivo tradizionale e, al contempo, innovativo. Inaugurato nel 2013 è dedicato ai circa 700 mila marchigiani che, tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, dovettero abbandonare la propria terra alla volta di lande straniere e, spesso, inospitali. 
Un luogo della memoria, in cui sono raccolti scampoli di vite passate: povere suppellettili, utensili in uso presso una società prevalentemente contadina, foto, lettere. Uno degli angoli di più forte impatto emotivo è dedicato a un treno su cui scorrono immagini: alcuni attori impersonano migranti e ne raccontano la storia fatta di tribolazioni, umiliazioni, fallimenti, qualche volta riscatto. Narrazioni di vicissitudini antiche, ma attuali. Riaffiorano ricordi familiari: diverso luogo, diverso periodo, ma vicende straordinariamente simili. L’ostilità verso il nuovo arrivato, il timore che sia giunto per defraudare, la convinzione che nulla di buono ne potrà venire. Stereotipi e comportamenti che si ripetono come in un continuo corso e ricorso storico. Stereotipi e comportamenti figli di una paura dilagante e manovrata ad arte. 

 Stereotipi e comportamenti contro i quali la cultura da sempre combatte. Una lotta che può essere veicolata attraverso un film, una poesia, una foto, un dipinto oppure può assumere la forma di una canzone heavy post-punk, con tutta la foga, la rabbia e la devastante potenza sonora che gli inglesi Idles infondono nella loro musica. Danny Nedelko è il titolo di un brano del 2018 e anche il nome di un amico dei membri della band. Danny è un musicista, immigrato, di origine ucraina. 

My blood brother is an immigrant
A beautiful immigrant 
 He's made of bones, he's made of blood 
He's made of flesh, he's made of love
He's made of you, he's made of me
Unity  
Fear leads to panic, panic leads to pain 
Pain leads to anger, anger leads to hate 

 Un testo di una semplicità disarmante, perché i messaggi forti non necessitano di troppi giri di parole. Un senso di fratellanza ben lungi dall’essere un concetto banalmente buonista, fatto di commozione volatile da esibire a Natale e alle feste comandate. 
Una solidarietà che è pure il punto focale del primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui si è appena celebrato l’anniversario. “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”

Foto di copertina di Giovanna Musolino

Foto in allegato del Museo dell'emigrazione marchigiana

http://www.museoemigrazionemarchigiana.it


Torna indietro

Potrebbe interessarti anche

Borgo universo

Silone stenterebbe a riconoscere i conterranei. Se da Pescina si incamminasse fino ad Aielli troverebbe all’ingresso del paese un segno del mutare del tempo: un edificio industriale abbandonato su cui uno street artist ha disegnato lucciole e cinghiali

Gesualdo Bufalino e Comiso

Da amanti è il rapporto che lega uno scrittore al suo luogo di nascita. Quello tra Bufalino e Comiso è tra i più appassionati e duraturi: "...dei ventitremila giorni e passa che ho vissuto finorane avrò trascorso in questo luogo almeno ventunmila..."

Fuga in provincia con Tommaso Landolfi

Landolfi è una delle penne più raffinate della letteratura europea del Novecento. Fu perlopiù autore di racconti fantastici, contrassegnati da una pungente vena dissacrante sia nei confronti dei costumi tradizionali italiani che della società di massa

Nostalgia, sogno e libertà

Come disse eloquentemente lo scrittore israeliano Eshkol Nevo: “Casa è un posto in cui puoi tornare se vuoi. E non c’è bisogno di avere più di un posto del genere”.

Letteratura, viaggio ed escamotage ai tempi del digitale.

In un mondo rimpicciolito e omologato, in cui macchine e computer ci consentono di solcare immense porzioni di spaziotempo, la letteratura indica un territorio sconosciuto e sconfinato, regioni straniere che coincidono col dominio dell’invisibile

Francesco, il presepe e La Verna

Francesco ricevette le Stimmate al santuario de La Verna, che divenne meta di un pellegrinaggio sempre più crescente. Di Sara Trapani
I Parchi Letterari®, Parco Letterario®, Paesaggio Culturale Italiano® e gli altri marchi ad essi collegati, sono registrati in Italia, in ambito comunitario ed a livello internazionale - Privacy Policy
Creazione Siti WebDimension®