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Nel Parco Letterario Emma Perodi con l'Ambasciatore delle Foreste. Di Paolo Ciampi

Nel Parco Letterario Emma Perodi con l'Ambasciatore delle Foreste. Di Paolo Ciampi

Nel Parco Letterario Emma Perodi e le Foreste casentinesi con Geroge Perkins Marsh, l'Ambasciatore delle Foreste. Di Paolo Ciampi

15 Maggio 2020

Nel Parco Letterario Emma Perodi con Geroge Perkins Marsh, l'Ambasciatore delle Foreste
Di Paolo Ciampi*

Nella sua figura mi sono imbattuto solo per caso, grazie a una spedizione del National Park Service, l’agenzia federale dei parchi americani, che diversi anni fa venne in Italia. Inevitabile che quel nome – George Perkins Marsh – spuntasse fuori e seminasse una scia di stupore. In America era considerato uno dei padri dell’ecologia e dei grandi parchi, in Italia era assai meno conosciuto e solo da chi si occupava di scienze forestali. Partendo, la delegazione statunitense lasciò in dono una ponderosa biografia in inglese. Qualche tempo dopo, per i singolari viaggi che a volte i libri intraprendono, finì tra le mie mani.

Così cominciai ad avvicinarmi alla storia di quest’uomo che poi è diventato un libro, nonché un titolo che mi sembra gli si addica: L’ambasciatore delle foreste.

Ambasciatore lo fu davvero, Geroge Perkins Marsh, il primo accreditato dagli Stati Uniti – ai tempi di Abraham Lincoln – nel Regno di Italia appena nato. Lo fu per tanti anni, fino alla sua morte nel 1982. Ambasciatore nell’interesse del suo paese, ma anche delle foreste di tutto il mondo. 

Fu il primo a parlare di cambiamenti climatici, per di più in un Ottocento segnato da un’idea di Progresso – con la maiuscola – che non conosceva esitazione: il secolo delle miniere di carbone, dei complessi industriali e delle città che crescevano a vista d’occhio, delle reti ferroviarie sempre più estese. 

Era il 1864 e George Perkins Marsh dava alle stampe L’uomo e la natura, titolo impegnativo a cui si aggiungeva un sottotitolo che giocava subito a carte scoperte: La geografia fisica modificata per opera dell’uomo. La parola ecologia – che sembra vecchia, ma non lo è - ancora non era stata inventata e lui parlava di terre che, senza più alberi, andavano incontro a un destino desolato: impoverite, inaridite, esposte alle inondazioni. 

Poi succedono strane cose, quando ci si inizia a occupare della vita di una persona. Sembra che si possa stabilire un senso compiuto ma non succede quasi mai. E quanto al senso compiuto, chissà. Il bello è che anche quando credi di aver finito le cose si rimettono in movimento: e il gioco delle connessioni, delle sintonie, delle coincidenze non finisce più.

Stavo già andando in giro con L’ambasciatore delle foreste e negli stessi mesi mi ero lasciato coinvolgere con grande piacere nel progetto di costruzione del Parco letterario Emma Perodi, in Casentino

Ovvia la domanda: quanta è lunga la strada che dall’ambasciatore americano di Lincoln conduce all’autrice delle Novelle della Nonna? Anzi, esiste questa strada? 

 Bene, in questo caso non è nemmeno necessario scomodare i sei gradi di separazione, ovvero l’ipotesi, quanto mai intrigante, che ogni individuo sia legato a ogni altro attraverso una catena di conoscenza che passa attraverso cinque anelli, ovvero altri cinque individui. 

 Tra l’ambasciatore e la scrittrice possiamo fare a meno dei cinque anelli. L’ho appreso solo grazie agli amici del Parco, in particolare Alberta Piroci, ma così è: le loro biografia si incrociano, nei primi anni Settanta.

Firenze non è più capitale, ma Marsh non ha lasciato la sua residenza fiorentina, Villa Arrivabene. Torna a Firenze e soprattutto torna sui monti che da Firenze sono facilmente raggiungibili. Ogni anno si concede una villeggiatura a Vallombrosa. La Perodi è una giovane di vent’anni, che ha avuto modo di conoscere Caroline, moglie di George e donna dalla notevole personalità di cui suggerisco la lettura dei diari. È grazie a Caroline e George che per Emma si presenta un’opportunità tutt’altro che scontata: riuscirà a recarsi a Berlino per studiare i kindergarten e approfondire la pedagogia di Froebel e Pestalozzi. Nella sua vita non ci sarà un futuro di educatrice, ma sono convinto che qualcosa di questa esperienza si sia sedimentato nelle sue pagine. 

 Così ogni tanto mi viene di ragionare ancora su queste due figure apparentemente così distanti. L’ambasciatore delle foreste e la donna che ha ambientato le sue novelle nel cuore verde dell’Appennino.

Anche George, mi viene in mente, amava la letteratura, le storie che il passato e i libri ci consegnano. Aveva una particolare predilezione per i vichinghi. Quant’è lunga la strada che dall’Islanda porta in Casentino? E dalle saghe di George alle novelle di Emma?

Se non altro una strada c’è, questo lo so. 

E sorprese di questo tipi non solo sfamano la curiosità, danno anche un senso alle divagazioni. Per scovare certi frutti bisogna andare oltre il ciglio della strada.

Paolo Ciampi, 15 maggio 2020

*PAOLO CIAMPI Giornalista e scrittore fiorentino, si divide tra la passione per i viaggi e la curiosità per i personaggi dimenticati nelle pieghe della storia. Ha all’attivo una trentina di libri con diversi riconoscimenti nazionali e adattamenti teatrali. Gli ultimi sono Gli occhi di Firenze (Bottega Errante), In viaggio con Re Artù (Mursia) e L'isola dalle ali di farfalla (Spartaco), scritto insieme a Tito Barbini. Per L'ambasciatore delle foreste (Arkadia) è stato proposto per lo Strega 2019. E' molto attivo nella promozione degli aspetti sociali della lettura e partecipa a numerose iniziative nelle scuole. Ha due blog, ilibrisonoviaggi.it e passieparole.blog

L’ambasciatore delle foreste. Un viaggio nella vita di George Perkins Marsch, diplomatico e ambasciatore delle foreste nel mondo, dal New England all'Appennino; dall’altro lato dell’Atlantico è considerato il padre di parchi come Yellowstone. Un libro che regala un nuovo sguardo sugli alberi, sulle montagne, ci allerta sui cambiamenti climatici e sulla precarietà del pianeta. (www.arkadiaeditore.it/lambasciatore-delle-foreste/)

Il Parco Letterario Emma Perodie le foreste casentinesi. In un equilibrato connubio tra paesaggio, patrimonio culturale e attività tradizionali il Parco Letterario è ambientato negli storici Comuni di francescana e dantesca memoria di Bibbiena, Poppi, Pratovecchio Stia, Chiusi della Verna, Ortignano Raggiolo, Castel Niccolò, riuniti sotto l’egida del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

Vedi la cartografia del Parco Letterario Emma Perodi

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Foto di copertina di Nevio Agostini, www.parcoforestecasentinesi.it


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