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#iorestoacasa nel Parco Letterario Albino Pierro e visito Tursi. Di Salvatore Verde

#iorestoacasa nel Parco Letterario Albino Pierro e visito Tursi. Di Salvatore Verde

Tra le "Terre del silenzio" descritte nel XII sec. dal cartografo arabo El Idrisi, svetta Tursi, la Città di Pierro. Più volte candidato al Nobel, con la sua poesia Pierro ha dato dignità letteraria al dialetto tursitano, facendolo assurgere a lingua

07 Aprile 2020

Parco Letterario Albino Pierro
Tursi e Albino Pierro 
di Salvatore Verde*

 Nello sconfinato patrimonio geografico, storico-artistico e culturale italiano, senza dubbio ha un’apprezzabile dignità anche la Città di Tursi, luogo collinare e con un ottimo clima in provincia di Matera. Nella sua lunga storia, il paese di quasi cinquemila anime, evidenzia ancora oggi alcune peculiarità primarie che, nello scenario lucano e meridionale, ne fanno un luogo privilegiato e da (ri)scoprire sempre più. 

 Vanno adeguatamente conosciuti e valorizzati, infatti, i resti della presenza arabo-saracena (850-930 d.C. circa), dall’importazione degli agrumi alla coltivazione delle note arance fino alla caratterizzazione architettonica della Rabatana, il borgo allora separato dal sottostante centro abitato. Altrettanto di rilievo sono le vicende del santuario di Anglona e dell’omonima diocesi millenaria (dal 1545 di Anglona e Tursi, infine di Tursi-Lagonegro, dal 1976). Tutto questo basterebbe a delineare il profilo essenziale ma notevole di un luogo dotato sia di intrinseca vocazione turistica, per i tanti appassionati e studiosi, sia di raro fascino naturale e paesaggistico, con i calanchi e i dirupi della roccia arenaria locale (la “timpa”, in geologia le “Sabbie di Tursi”). Dunque, una eredità plurale di sollecitazioni e stimoli (Rabatana, arance, diocesi e paesaggio) dell’amato paese, poiché sono davvero una eccezione i comuni della Basilicata che possono legarsi a più doni della Natura e della Storia (solitamente ne hanno non più di un paio). 

 A tutto questo, nel XIX sec., si innesta la monumentalità di Albino Pierro (Tursi, 19 novembre 1916 - Roma, 23 marzo 1995), che si eleva come ulteriore elemento, il primo in termini poetico-letterari a segnare le vicende della contemporaneità. Con la sua poesia, inoltre, Pierro ha dato dignità letteraria al dialetto tursitano, facendolo assurgere a lingua, prima sostanzialmente inesistente, fino alle soglie del Nobel, essendo stata acclarata più volte la sua candidatura al premio, verso la fine degli anni Ottanta. 

 Quello tra Tursi e Pierro, dopo anni alterni e con il riconoscimento già in vita del valore del poeta, è oggi un rapporto in continua evoluzione, sempre più intenso e stringente e foriero di sviluppi interessanti, anche grazie alle nuove tecnologie e a un rinnovato interesse della critica, che lo ritiene uno dei massimi poeti della seconda metà del Novecento letterario italiano. Impulso e consapevolezza del fortunato lascito pierriano che trovano la massima espressione nella comunità tursitana, con la mutata e perenne denominazione istituzionale “Tursi Città di Pierro”, appena dopo la scomparsa, e con il maggiore coinvolgimento esterno tramite le attività del Centro Studi Albino Pierro (2007) e, subito dopo, con la istituzione del Parco Letterario, che ha delineato e armonizzato l’orizzonte strategico delle iniziative. Merito ascrivibile all’impegno quasi devozionale del presidente Francesco Ottomano, parente del Vate Tursitano, con la famiglia e i suoi collaboratori, e alla disponibilità della Casa-Museo della famiglia Pierro, nel cuore del centro storico, come struttura di generosa e ampia promozione culturale. 

 Recarsi a Tursi, in ogni stagione dell’anno, è per il viaggiatore una esperienza piuttosto unica, ricca di suggestioni e di fascino anche primordiale, nella “Terra del ricordo” (“Terre del silenzio”, per il cartografo arabo El Edrisi, XII sec. d.C.), come amò sussurrare il poeta nel suo universo poetico, potendosi calare proprio dentro i luoghi dell’anima, anche collettiva. Un viaggio tursitano nell’atemporalità del trasfigurato realismo magico del poeta, fatto di piccoli e grandi dettagli visivi e finanche sonori, attraverso itinerari che aggiungono mistero, senso e significati riattualizzati agli stessi versi (esiste l’opera omnia Albino Pierro. Tutte le poesie, a cura di Pasquale Stoppelli, Salerno Editore, 2012). Per l’ammaliato visitatore, l’epilogo è una impellente, simbiotica e ultima riappropriazione totalizzante del dialetto, delle comuni radici e del sentimento nobile del rimpatrio (come ha fatto Pierro per volontà testamentaria), perché la vita e la poesia altro non sono che la ricerca di un eterno ritorno. 

Tursi, domenica 05 aprile 2020 

Salvatore Verde

Salvatore Verde
Giornalista (La Gazzetta Del Mezzogiorno)
Direttore Responsabile di  www.tursitani.it
Consigliere CdA Fondazione Lucana Film Commission

Per la visita virtuale del Parco Letterario Albino Pierrohttps://www.albinopierro.it/parcoletterario/

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