15 e 16 marzo, Il Comune di Comiso - Parco Letterario Gesualdo Bufalino - invita a partecipare al Convegno "Comiso e il suo comprensorio nella tarda antichità" e alla escursione con visita guidata a Cava Porcara
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Il Comune di Comiso invita a partecipare al Convegno Comiso e il suo comprensorio nella tarda antichità
e alla Escursione con visita guidata a Cava Porcara
Comiso (Rg), 15 e 16 marzo
Programma
15 marzo, ore 17.30. Auditoriom Carlo Pace, piazza San Biagio
Comiso e il suo comprensorio nella tarda antichità
Indirizzi di saluto
Maria Rita Schembari, Sindaco di Comiso
Tina Vittoria D'Amato, Presidente Club per Unesco di Comiso
Maria Stella Micieli, Presidente Pro Loco Comiso
Anna Di Trapani Lauretta, Presidente Inner Wheel Club Vittoria - Comiso
A inizio serata verranno consegnati gli annuali premi della Fondazione Anna Romano Assenza a studenti meritevoli dell'IISS G. Carducci di Comiso
Relazioni
Saverio Scerra, Funzionario Archeologo Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Ragusa
Comiso e il suo comprensorio tra Impero e Alto Medioevo
Angela Maria Manenti, Funzionario Archeologo Parco Archeologico e paesaggistico di Siracusa Eloro Villa del Tellaro e Akrai
Ori di Comiso
Antonella Lauretta, Giornalista
La Storia ritrovata
Modera
Dario Puglisi Cascino, Ricercatore Università di Catania Dipartimento Scienze Umanistiche Progetto Changes
Nel corso della serata verrà proiettato il video realizzato dal Club Unesco di Comiso
Comiso - Cava Porcara e Sante Croci. Le radici remote
16 marzo, Escursione e visita guidata a Cava Porcara
A cura di Tito Di Stefano, Dario Puglisi Cascino, Saverio Scerra
Ore 10.00 Raduno dei partecipanti presso il piazzale del cimitero di Comiso e trasferimento in auto a Cava Porcara
Ore 10.30 Case Terranova Cava Porcara
Inizio visita guidata
Percorso trekking 600 metri. Difficoltà facile. Percorrenza 20 minuti
Ore 13.00 Pranzo in agriturismo Margitello
Info Pro Loco Comiso
Il Parco Archeologico naturalistico di Cava Porcara
Il parco di Cava Porcara costituisce la più estesa e suggestiva area di interesse naturalistico e archeologico del territorio di Comiso. Posto sulle ultime balze degli Iblei occidentali, immediatamente a ridosso del corso dell’Ippari e del moderno abitato, è nato nel 2007 per iniziativa del comune e occupa un’area di circa 27 ettari compresa tra le vallate dei torrenti Cucca e Porcara.
Il toponimo deriva probabilmente dalla presenza nell’area di antichi querceti usati come allevamenti di suini ed è associato al termine dialettale “cava” indica le tipiche gole scavate dalle acque meteoriche nel calcare ibleo.
Uno dei principali motivi di interesse del parco è senza dubbio l’eccezionale posizione topografica, posta tra 300 e 400 m s.l.m. Nelle giornate limpide, infatti, essa consente di godere di un panorama mozzafiato che spazia dal golfo di Gela a Sud, alla piana dell’Ippari e del Dirillo a Ovest, all’altopiano ibleo e all’Etna a Nord.
Oltre che per la bellezza degli scorci panoramici, il parco si segnala anche per il prezioso scrigno di biodiversità che custodisce. Al suo interno, infatti, aggrappate alle ultime propaggini calcaree dell’altopiano, proliferano le specie botaniche più caratteristiche del paesaggio ibleo. Tra gli arbusti, spiccano i carrubi, a cui si affiancano lembi di macchia popolata di lentisco, biancospino, terebinto, pero selvatico e palma nana. A queste si affiancano numerose specie di piante officinali e alimentari e, nella stagione primaverile, la splendida fioritura degli Iris, delle orchidee e degli anemoni, ed inoltre dell’elicriso, della valeriana rossa, della ruta e del timo, da cui le api producono il famoso miele ibleo celebrato dai poeti dell’antichità.
Agli elementi di interesse naturalistico si associano preziose testimonianze archeologiche. Tra queste spiccano un gruppo di sei catacombe risalenti al IV-V sec. d.C., alcune delle quali piuttosto estese e in buono stato di conservazione. Il loro impianto è probabilmente da riferire alle prime comunità cristiane del vicino abitato di Comiso. In età successive furono tuttavia violate e riutilizzate come cave per l’estrazione della pietra concia o come cisterne. Nel corso della Seconda Guerra mondiale, infine, furono usate come rifugio: quest’ultima occupazione è documentata da alcune iscrizioni risalenti proprio ai giorni dello sbarco alleato.
Il più importante intervento nell’area anteriore alla ristrutturazione operata dal comune risale agli inizi del ‘900, quando l’ingegnere Terranova, allora importante funzionario del Comune di Comiso, costruì un raffinato villino oggi ubicato al centro del parco, in splendida posizione panoramica. Fece inoltre realizzare una strada lastricata, impropriamente nota come “strada romana”, che lo collegava direttamente al centro di Comiso. Essa costituisce ancora oggi un percorso di impareggiabile suggestione che consente di attraversare il parco accedendo direttamente dall’abitato. In occasione dei lavori di ristrutturazione degli inizi degli anni 2000, un secondo accesso carrozzabile, fornito di ampio parcheggio, è stato realizzato a Nord con ingresso dalla SS 115 Comiso-Ragusa. In tale circostanza, il villino è stato trasformato in uno spazio espositivo polifunzionale e fornito di un teatro all’aperto. Dopo alcuni anni di incuria e abbandono, il parco è oggi al centro di rinnovata attenzione per promuoverne una piena fruizione da parte del pubblico.
Prof Dario Puglisi Cascino