Il Molise alla BIT di Milano con uno stand diversamente provocante.

Il Molise alla BIT di Milano con uno stand diversamente provocante. 

"Il Molise è per me un sogno. È un mito tramandatomi dai padri e rimasto nel mio sangue e nella mia fantasia". Così Francesco Jovine scriveva del suo Molise ponendolo al centro di un Universo pieno di odori, suoni, rumori che tornano nel sangue al solo pensiero di esso. Alberi e cose che non parlano un linguaggio intellegibile ma hanno voce propria. In Molise è tutto vivido, sonoro, ardente. La terra narra la difficile gestazione delle sue vite, e gli uomini la sentono vibrare sotto i piedi come una creatura viva.

Gli stessi contadini che, seduti sul marciapiedi mangiano lentamente, sollevano lo sguardo, che non indugia sulla piana verdissima del Volturno. Gli occhi vanno oltre le nuvole buie e si caricano delle tinte del cielo invisibile che splende al di là dei monti. La varietà del paesaggio molisano è singolare; è terra senza riposo che talvolta, massime nella parte più alta, nel circondario di Isernia, ha qualcosa di convulso: una specie di tormento geologico raggelato in tempo immemorabile. È vissuto da genti nobili e contadini ordinariamente taciturni; non si dice che l’indispensabile; abitanti di una terra difficile, aspra, scoscesa, rotta, a pendii rocciosi, a sassaie aride, han nelle vene l’asprezza della lotta per vivere. Eppure a Venafro si trova la riposata gaiezza delle città campane; ai suoi orci affluisce ancora, come duemila anni fa, l’olio giallo e denso come miele che piaceva a Cicerone. A Termoli, che possiede con la cattedrale il più bello tra i monumenti molisani, si accentua una fantasia dell’oriente che abbiamo già colto al primo sguardo. La montagna è rigogliosa e senza limiti di spazi aperti al Mondo ed alla diversità di angolazioni senza minime fasi di stanca nell’ammirarle. I monumenti sono docili da ammaestrare. Li si accarezzano e dalle loro pietre parlanti, sibila un miagolio di compiacimento che ne determina la sensazione di storie senza tempo. Stesse storie che hanno visto passare greggi e popoli lungo i tratturi, per poi dichiarare Guerra alla Guerra e riportare sempre la Pace con la convinzione che nel Cuore Molisano, ci sia solo spazio per l’Amore. 

Tutto questo e tanta altra poesia, verrà tradotto in uno stand decisamente innovativo, super tecnologico, che farà bella mostra a Milano, in occasione della Borsa Internazionale del Turismo dal 10 al 12 aprile prossimo. Una vera e propria Agorà circolare godrà di un vero Salice Piangente, simbolo del turismo d’eccellenza.

Con i suoi 4,50 mt di altezza, interagirà con i visitatori parlando con essi e dimostrando che la natura è viva, che essa non solo è l’espressione più indicativa di un Mondo alla ricerca continua di stabilità e coerenza strategica e politica, ma che con essa si può tornare a parlare di biodiversità, di futuro, di sostenibilità vera; non quella mascherata da una transizione ecologica decisamente più energetica.

 Il Molise, terra di Francesco Jovine, verrà raccontato con l’ausilio di schermi tecnologici primeggiati da un “carapace “di oltre 120 mq., che ci porterà a visitare una regione che non vuol essere quella del “non esiste “, e rimarcare che -piccolo è bello- e, se piccolo con amore, diventa decisamente la Regione da Visitare e da cancellare la “Guerra nel Cuore “. -Amore torna, non essere indeciso a ritrovar in te la solitudine di una Pace che in Molise non lascerà spazio alle intenzioni, ma troverà l’albero della “Felicità”-. 

 Questo è il Molise che vi vogliamo offrire, questo il Molise che “esiste“ e vi farà sognare.

Maurizio Varriano
Presidente del Parco Letterario e del Paesaggio Francesco Jovine