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#iorestoacasa e leggo del primo sciopero moderno d'Italia descritto da G. Dessì. Di Tarcisio Agus

#iorestoacasa e leggo del primo sciopero moderno d'Italia descritto da G. Dessì. Di Tarcisio Agus

#iorestoacasa nella miniera di Montevecchio e leggo del primo sciopero moderno d'Italia descritto da Giuseppe Dessì in “Paese d’ombre”. Di Tarcisio Agus

21 Aprile 2020
La miniera di Montevecchio nel
Parco Letterario Giuseppe Dessì.

Il primo sciopero moderno d'Italia descritto da Giuseppe Dessì in “Paese d’ombre”. 

Di Tarcisio Agus

 “La notizia della strage rimbalzò per tutta l’Italia operaia. A Milano fu comunicata alla folla durante un comizio di protesta e provocò uno sciopero generale in tutta la Penisola. Solo in Sardegna rimase senza eco, e il silenzio di Buggerru, dopo la strage, in quel triste pomeriggio di settembre, era il simbolo del silenzio di tutta l’Isola nella compagine nazionale.” 

Così scriveva Giuseppe Dessì nella sua opera “Paese d’ombre”, scosso anche lui da quel avvenimento drammatico, scaturito dalla circolare diramata due giorni prima del 4 settembre 1904, dall'ingegner Georgiades, con la quale comunicava agli operai che, a partire dal giorno successivo, la pausa tra i due turni di lavoro, quello mattutino e quello pomeridiano, era ridotta di un'ora. Chi non rispettava la circolare sarebbe stato licenziato. Lo sciopero fu immediato, a sostegno della delegazione trattante, presso la direzione generale della miniera, ma come ormai la storia ci ricorda, quella protesta finì nel sangue, a seguito della chiamata del Regio Esercito, da parte della dirigenza della società francese, titolare della concessione mineraria, Società Anonymes des Mines “Malfidano”. Vennero uccisi 4 opera ed 11 rimasero feriti. Epilogo inatteso perché ormai la classe operaia, con i suoi rappresentanti sindacali, era matura e peraltro reduce dallo sciopero spontaneo, ben più duro, che impegnò 1500 lavoratori, sei mesi prima, nella vicina miniera di Montevecchio, dal 8 Agosto al 17 Agosto del 1903.

Considerato il primo sciopero moderno e di massa d’Italia, oggi potremmo definire il suo dodecalogo, la prima piattaforma sindacale, per i diversi e altruistici obbiettivi raggiunti: 

1) Abolizione dei cottimi nei lavori interni, ed esterni; determinazione della paga giornaliera fissa da parte dell’amministrazione. 
2) La giornata nei lavori interni non deve oltrepassare le 8 ore. 
3) Abolizione dell’obbligo di scavare per ogni giornata di lavoro una mina di m. 1,20. 
4) Distribuzione gratuita dell’olio da ardere per i lavori delle gallerie e per i lavori notturni dell’esterno. 
5) Abolizione dell’obbligo ai manovali di trasportare un dato numero di vagoni carichi di minerali dai posti di lavoro alle ricette.
6) Distribuzione gratuita dell’acqua potabile nelle officine ecc.. 
7) Diminuzione dell’orario dei lavori esterni. 
8) Aumento dei prezzi di trasporto dei materiali ai carrettieri di carri e buoi. 
9) Abolizione delle multe; gli operai colpevoli devono essere puniti colla sospensione che non deve oltrepassare una giornata di lavoro. 
10) Aumento straordinario del salario giornaliero per i lavori più difficili e più pericolosi. 
11) Aumento del salario giornaliero a tutti gli operai indistintamente; fissare il minimum di salario per tutti, suscettibile ad aumento col rialzo dei prezzi del minerale.
12) Riammissione incondizionata di tutti i lavoratori.

Questo importante risultato venne raggiunto dopo le intense trattative capeggiate dai sindacalisti, Giuseppe Cavallera, che poi guidò la delegazione trattante di Buggerru, con i due sindacalisti locali, il medico Dott. Cesare Loi ed il farmacista Pio Piras. Certamente un ruolo importante lo ebbe il Direttore della miniera di Montevecchio, l’Ing. Alberto Castoldi, genero di Giovanni Antonio Sanna, proprietario della miniera, che sposò la quarta figlia Zely. e che accettò solo i minatori come soggetto contrattuale.

Così la commissione degli operai scriveva il 18 Agosto del 1903 al Direttore on.Castoldi:
“Preso atto della assicurazione verbale fatta, a proposito dei cottimi, dall’amministratore M. Costa in unione ai capi-servizio la sera del 14 agosto alla Delegazione degli operai, che fin dal primo mese i minatori e manovali avrebbero risentito dei miglioramenti che si apporteranno al servizio del cottimo; Preso atto delle precedenti esplicite dichiarazioni dell’amministratore Costa che tutto il personale addetto ai lavori nel giorno in cui si iniziò lo sciopero verrà riammesso, e che non vi saranno rappresaglie di sorta; Nella fiducia che queste promesse verranno mantenute dall'amministrazione, deliberano di riprendere pacificamente il lavoro."
La Commissione degli operai

Prof. Tarcisio Agus, 21 aprile 2020

Presidente del Parco Geominerario, Storico, Ambientale della Sardegna


Vedi anche :
www.minieradimontevecchio.it
www.parcogeominerario.eu
www.fondazionedessi.it

in foto:
Minatori in uscita dalle gallerie
Miniera di Montevecchio, Pozzo Sartori e cantiere Piccalinna
Interno della palazzina Castoldi, poi direzione della miniera 


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