#iorestoacasa e leggo Neal Hall, medico-poeta afroamericano che assomma le qualità di poeta-scrittore e poeta-performer e dedica versi ribollenti di dissenso e di rabbia, di franchezza e onestà, di verità e rigore...
#iorestoacasa e dedico un angolo de I Parchi Letterari contro la discriminazione razziale.
La poesia di Neal Hall
Di Maria Anita Stefanelli
Professore ordinario di Lingua e Letterature Angloamericane, Università Roma Tre
Ogni anno, nel primo giorno di primavera, si celebra la Giornata Mondiale della Poesia e il 27 Marzo, la Giornata Mondiale del Teatro, istituite dall’UNESCO per valorizzare il ruolo dell’espressione poetica e nelle arti della scena per la promozione del dialogo interculturale, della pace e dell’amicizia tra i popoli. In quest’ottica, un angolo dei parchi letterari potrebbe essere riservato alla lotta contro la discriminazione razziale.
Negli ultimi quattro anni è stato ospite del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Straniere dell’Università Roma Tre lo statunitense Neal Hall, laureato in medicina a Cornell e specializzato in oftalmologia a Harvard. Medico-poeta afroamericano che assomma le qualità di poeta-scrittore e poeta-performer, egli dedica versi ribollenti di dissenso e di rabbia, di franchezza e onestà, di verità e rigore intesi a scuotere il lettore sulla necessità dell’azione politica nell’America ‘sottaciuta’, la quale limita l’accesso di membri della razza ‘colorata’ alle possibilità di scelta, opportunità, potere e libertà; in una parola, alla vera uguaglianza.
“Nigger for Life” è una sua raccolta di poesie che ha ricevuto grande consenso di critica; i versi riflettono la sua triste e tardiva scoperta che la razza è ciò per cui si viene giudicati e misurati. In versi ritmati, e spesso fuor di retorica, egli intavola un duro e onesto dibattito su questioni che interessano il mondo intero. La sua poesia di protesta, che riprende intertestualmente accenti di scrittori afroamericani e di taluni dei più noti poeti del Sudafrica impegnati nella durevole ed estesa lotta per il cambiamento sociale e politico. Egli si addentra in quella che è tuttora un’area sensibile con una passionalità intesa a scuotere l’anima dei lettori e a trovare consensi e sostegno.
“Ciò che chiamiamo la nostra storia è ancora la nostra realtà collettiva quotidiana,” egli insiste, aggiungendo che “nonostante non ci troviamo a sudare e faticare in piantagioni di cotone, siamo ancora incardinati in una piantagione di colore (o ‘colorata’, si potrebbe dire) da sfruttare; uno sfruttamento di cui l’America bianca deve indignarsi affrontando la realtà dei vantaggi di cui essa gode in quanto gruppo sociale proprio grazie al sopravvivere di un sistema ancora razzista, che esibisce comportamenti razzisti.” Hall si sente ingannato dalle storie dominanti dell’America bianca sulla possibile realizzazione per tutti dell’American Dream. L’esperienza di vita gli ha insegnato che il privilegio è tuttora imperante e la realtà dei fatti gli ha impedito di continuare a credere che l’America bianca creda – come recita la Dichiarazione d’Indipendenza dell’America dalla madre patria – che “tutti gli uomini sono stati creati uguali” e che “sono dotati dal loro Creatore di alcuni diritti inalienabili,” fra i quali si annoverano “la vita, la libertà e la ricerca delle felicità.” Alla lotta contro la discriminazione è soprattutto improntata la sua poesia.
Tra le numerose liriche che occorrerebbe ascoltare dalla sua voce tuonante è quello che dà il titolo alla sua prima raccolta. Riporto qui il testo, in traduzione e in originale, in un momento in cui gran parte della popolazione mondiale è nelle mani variopinte di chi sacrifica se stesso per sconfiggere il VIRUS nemico: (in allegato la versione in inglese e in italiano per una lettura più agevole)
Maria Anita Stefanelli, 18 marzo 2020
Riproduzione riservata © Copyright I Parchi Letterari
Dr. Nigger
Dr. Nigger
touching me with nigga hands
Can you save my life
without changing my life
Can you dance soft-shoe while
humming those negro tunes
when my white life codes blue
Can you reach inside yourself
beyond the shit we put in you…
past painful moments we put in you…
past despair and hopelessness
we’ve put in you and
find that old black magic in you
to save my life without changing
all the shit we put in you
Dr. Nigger
Can you breathe in me
air free of nigga
from a nigger not free
to breathe in free air
Can you say on the colored side
of the color line and reach across
without touching me with nigga hands
to restart mu blue heart without
changing my cold heart
Dr. Nigger
Save my life
without taking my life
Cure me without
touching me with nigga hands
Dance soft-shoe while
humming negro tunes
while you save my life
without changing my life
when my white life codes blue
Neal Hall, “Dr. Nigger”, Nigger for Life, 2013, pp. 180-181. ISBN 978-0-9893793-1-1
Dottor Negro / Mi può curare senza / toccarmi con quelle mani negre / Mi può salvare la vita/senza cambiarmi la vita / Può danzare leggermente mentre / intona sottovoce melodie negre / quando la mia vita è un codice blu / Può arrivare dentro il suo io / superando la merda che ci abbiamo ficcato noi… / oltre gli attimi di pena che vi abbiamo infilato/ dentro …. / oltre la disperazione e lo sconforto / che vi abbiamo inserito / e rintracciare nel suo io quell’antica magia nera / per salvarmi la vita senza cambiare / tutta la merda che vi abbiamo messo dentro / Dottor Negro / Può soffiarmi dentro / un respiro libero da negri / che proviene da un negro non libero / di respirare nell’aria libera / Può restare dalla parte colorata / della linea tracciata e raggiungermi / senza toccarmi con quelle mani negre / per far ricominciare il mio cuore blu a battere senza / cambiare il mio freddo cuore / Dottor Negro / Mi salvi la vita /senza rubarmi la vita / Mi curi senza / toccarmi con quelle mani negre / Danzi leggermente / mentre intona sottovoce melodie negre / mentre mi salva la vita / senza cambiarmi la vita / quando la mia vita è un codice blu
Neal Hall è oggi riconosciuto come una delle voci poetiche più rappresentative del nostro tempo.
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