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Roberto Almagno rilegge Carlo Levi

Roberto Almagno rilegge Carlo Levi

Il Comune di Aliano, Il Parco Letterario Carlo Levi e la rete museale ACAMM vi invitano il 22 agosto in Palazzo Di Leo, per l'inaugurazione della mostra

22 Agosto 2018
Il Comune di Aliano, Il Parco Letterario Carlo Levi e la rete museale ACAMM vi invitano
mercoledì 22 agosto, ore 18.30
in Palazzo Di Leo, Aliano (MT)
per l'inaugurazione della mostra
ROBERTO ALMAGNO RILEGGE CARLO LEVI

Mercoledì 22 agosto 2018, alle ore 18.30, ad Aliano, in Palazzo Di Leo, si inaugura la mostra “Roberto Almagno rilegge Carlo Levi: 85 disegni 1997-2018”.
Lo scultore, viaggiatore assiduo nei paesi della Lucania (Al MIG di Castronuovo Sant’Andrea ha fatto, nel 2014, anche una residenza per preparare la mostra di Londra con le liane di Sella del Titolo), conosce Aliano da diversi anni, così come l’opera di Carlo Levi, amico di Pericle Fazzini, suo maestro all’Accademia di Belle Arti di Roma.
Il rapporto Levi–Aliano viene letto soprattutto attraverso il paesaggio, i radi cespugli di verde, la pioggia, il fumo, il fuoco, la cenere, la luce che, nei diversi momenti del giorno, si irradia sui calanchi, sulle creste argillose plasmate dal vento e dall’acqua in milioni di anni, spaccate dal sole impietoso, sui muri delle case, tra le tombe nel cimitero, per esaltarne linee, forme, materie, colori, piccoli insetti vaganti, foglie e legni macerati dagli agenti atmosferici, semi, in sostanza quanto teneva sveglia l’attenzione dello scrittore e del pittore, per la prima volta, nel 1935, in una natura incontaminata e in uno spazio lunare.
Gli elementi cari a Levi sono da anni i materiali prediletti di Almagno che, non a caso, utilizza acqua e fuoco per scoprire l’essenza della materia lignea, per liberarla dal peso del mondo e trasformarla in un “medium” che genera un’intersezione particolare con la dimensione spirituale. In entrambi riecheggia l’humus, il clima e il nome stesso di Aliano quale luogo di ispirazione.
I materiali usati da Almagno per i suoi disegni sono fango, perla di zolle, cenere, carbone, terra di Aliano, e si armonizzano perfettamente al fenomeno geomorfologico di erosione del terreno, ai profondi solchi che lo attraversano, alle creste o cupole che lo evidenziano, alla vegetazione che lo segna.


NOTIZIE BIOGRAFICHE

Roberto Almagno è nato ad Aquino nel 1954. Trasferitosi giovanissimo a Roma, dal 1968 al 1971 è allievo prima di Giuseppe Mazzullo, poi, all’Accademia di Belle Arti, di Pericle Fazzini, che avrà un peso determinante nel percorso della sua ricerca artistica e nello sviluppo del suo lavoro. Nel 1975 partecipa alla “X Quadriennale di Roma” e nel 1976, a Livorno, tiene la sua prima mostra personale ove presenta cinque sculture in ferro e pietra e venticinque disegni. Nel 1980 abbandona la scultura in pietra di indirizzo figurativo per dedicarsi a ricerche sperimentali che lo porteranno, a determinare la sua personale cifra stilistica. E proprio a questi anni che risale, con una mai interrotta continuità di lavoro, l’intima scelta di un unico materiale: il legno. Incipit di questa nuova ricerca è la mostra personale del 1992 presso la Galleria L’Isola di Roma, dove terrà una nuova personale nel 1994. Nello stesso anno partecipa al “46° Premio Michetti” vincendo il primo premio con la scultura Malena. Da questo momento in avanti la sua attività espositiva è assidua e ricca di risultati. Nel 2006 allestisce nella Sala Regia di Palazzo Venezia di Roma l’opera Sciamare, notevole per imponenza e dimensioni. Essa è costituita da 25 elementi lignei che occupano l’intera superficie, cosparsa di cenere, dell’immensa sala: può dirsi che da quel momento dati la sua definitiva collocazione nel panorama delle più significative esperienze plastiche italiane della sua generazione. Nel 2010 partecipa all’Expo di Shangai nell’ambito dell’Esposizione Universale 2010. Opere di Almagno si trovano in importanti collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.
Tra le mostre personali di particolare rilievo, ricordiamo: Museo Laboratorio dell’Università “La Sapienza” di Roma, nel 1997, Civiche Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, nel 2000, Palazzo Venezia di Roma, nel 2006, Museo Pericle Fazzini di Assisi, nel 2008, Spazio Culturale 798 di Pechino, come unico artista italiano, nel 2009, Galleria Edieuropa di Roma, nel 2010, con Porcari e Melotta alla Galleria Diagonale di Roma, nel 2011, Museo Bilotti di Roma e Galleria Rosenfeld di Londra, nel 2012, Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo, nel 2013, Casa Zerilli-Marimò di New York, nel 2015, Galerie Peter Frey di Salisburgo e Vienna, nel 2016-2017. Ai primi di agosto 2018 ha installato una grande scultura nei Musei Vaticani.  

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