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Il friulano attraverso la poesia di Pier Paolo Pasolini

Il friulano attraverso la poesia di Pier Paolo Pasolini

24 aprile 2013, Roma. La Società Dante Alighieri Vi invita all'incontro: "Il friulano attraverso la poesia di Pier Paolo Pasolini"

24 Aprile 2013


COMUNICATO STAMPA


IL FRIULANO ATTRAVERSO LA POESIA DI PIER PAOLO PASOLINI

Roma, 24 aprile 2013
Palazzo Firenze, ore 17.00


Il sesto appuntamento della rassegna promossa dalla Società Dante Alighieri e dedicata ai dialetti promuove la lingua friulana attraverso la poesia di Pier Paolo Pasolini

La poesia e Pier Paolo Pasolini – PPP sono i protagonisti del sesto incontro della rassegna della Società Dante Alighieri dedicata ai dialetti e alle lingue minoritarie. L’incontro si svolgerà il 24 aprile alle ore 17 a Palazzo Firenze, sede della Società Dante Alighieri, con la partecipazione di Angela Felice, direttrice del Centro Studi PPP di Casarsa della Delizia, e del giornalista Matteo Lo Presti, curatore della rassegna.

 
A Casarsa, luogo di origine della madre Susanna, Pasolini trascorre l’adolescenza rimanendo affascinato da un mondo agreste, quasi bucolico, e da una società rimasta per molti versi arcaica, pura; è proprio da questa riflessione antropologica e in questo substrato biografico che si sviluppa la sua attività di scrittore e filologo della parlata casarsese, da lui definita «una lingua per poeti».

E in quegli stessi luoghi PPP scrive quello che sarà il suo primo libro pubblicato, Poesie a Casarsa: 14 componimenti mandati alle stampe nel 1942 per la Libreria Antiquaria di Bologna. I testi in lingua friulana, dedicati al padre,furono immediatamente apprezzati da Gianfranco Contini che, con un articolo intitolato Al limite della poesia dialettale - uscito su«Il Corriere di Lugano» il 24 aprile del 1943 -laureò poeta Pasolini.

L'opera, primo esempio a stampa di una parlata fino ad allora «sotterrata nei focolari, nei campi e negli stomaci», come ricorda il poeta, e risonante solo «per domandare da bere o di fare all’amore, cantare e lavorare», rappresentava il tentativo di valorizzare la lingua friulana in opposizione a quanti osteggiavano la parlata delle masse rurali. Il poeta vedeva nel dialetto l’ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Come tale doveva essere protetto. Il suo rapporto con la lingua materna è prima di tutto emotivo; attraverso il friulano il poeta sceglie di esprimere istanze biografiche più profonde che con l’uso della lingua nazionale.

Nel corso dell’incontro si avrà modo di approfondire i termini del dibattito sul carattere di lingua o dialetto del friulano illustrando la concezione a riguardo dello stesso Pasolini attraverso la disamina del piccolo e lucidissimo manifesto, in friulano, sulla distinzione tra dialetto, lingua e stileche questi scrisse nel 1944.

Nel corso dell’incontro l’attore Giacomo Zito leggerà una selezione di poesie tratte dalla raccolta “Poesia a Casarsa”.
 

Per info:
Ufficio Progetti Speciali, 06 6873327
 progettispeciali@ladante.it    

Ufficio Stampa,
Emanuela Gregori,
 e.gregori@ladante.it   
 cell. 338 3599693


Inviti_24_4_dialetti.pdf

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