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La scrittrice Donatella Di Pierantonio onora l'Abruzzo con la sua anima siloniana

La scrittrice Donatella Di Pierantonio onora l'Abruzzo con la sua anima siloniana

La scrittrice Donatella Di Pierantonio onora l'Abruzzo con la sua anima siloniana. La nostra Regione rientra nei circuiti culturali italiani, con i 4 Parchi Letterari. Di Sergio Venditti

05 Settembre 2024
La scrittrice Donatella Di Pierantonio onora l'Abruzzo con la sua anima siloniana.
La nostra Regione rientra nei circuiti culturali italiani, con i 4 Parchi Letterari

Donatella Di Pietrantonio è la scrittrice italiana dell'anno, che riporta l'Abruzzo letterario ai fasti dei suoi più celebri autori, che hanno segnato tanta parte della letteratura del '900. Da Gabriele d'Annunzio ad Ignazio Silone, seguiti da altri talenti letterari, come Mario Pomilio ed Ennio Flaiano, che però pur con stili narrativi e "fraseggi giornalistici" unici, furono costretti a ricercare "l'Altrove", fuori dai confini angusti di una regione marginale, lontana dai grandi circuiti culturali. In particolare però ora si possono definire non solo "affinità elettive", ma una comunanza vera e propria di storie, tradizioni e valori comuni, della più generale cultura agropastorale, di cui essa è stata permeata per secoli. 

Un'impronta indelebile che indubbiamente lega tra loro queste figure straordinarie, come Secondino Tranquilli, che diventò uno scrittore nella terra d'asilo svizzera, con un romanzo senza tempo come Fontamara, facendo della Marsica un emblema della terra dei "Cafoni". Questi dalla Piana del Fucino fino alla Valle del Fino teramana, dove è venuta alla luce Donatella Di Pietrantonio, agli inizi degli anni'60.

Un viaggio tra la gente d'Abruzzo, che Ignazio Silone," romano" d’adozione come Ennio Flaiano e lo stesso Panfilo Gentile, volle ripercorrere dal dopoguerra le strade della sua terra, che aveva lasciato adolescente, dopo il terribile sisma del 13 gennaio 1915, che rase al suolo l'intera Marsica, lasciando sotto le misere case, oltre 30mila morti, compreso il suo borgo antico.

Ora a distanza di quasi un secolo, esso è sembrato rinascere dalle ceneri, almeno attraverso la magia della letteratura, proprio con le opere uniche di una scrittrice di talento come la Di Pietrantonio, che già nella storia familiare riprende il "filo comune" dei "cafoni siloniani", piegati dalla dura vita dei contadini delle valli e conche abruzzesi, così simili agli stessi cantoni svizzeri.

Per questo il riconoscimento datole alla carriera da parte della 27^ Ed. del Premio Internazionale Ignazio Silone , a Pescina, è stato uno dei meglio motivati in assoluto, con il più puro richiamo allo spirito di scrittori “realisti", figli di un’autentica cultura del Mezzogiorno, come Carlo Levi o Rocco Scotellaro.

Cosi la Prof.ssa Liliana Biondi, critica letteraria e membro del "Centro Studi Ignazio Silone", nella sua presentazione, ha scandagliato l'animo della scrittrice di Arsita (Te), trapiantata a Penne (Pe) ed il suo linguaggio letterario: "Con i suoi romanzi intessuti di realismo critico e denuncia terapeutica, Donatella Di Pietrantonio, ha rilanciato sul piano colto la terra d'Abruzzo, dal mare alla montagna, dalle città alle parti più impervie ed isolate, dove faticano a sradicarsi usi, costumi e dialetto dei suoi abitanti...".

In tal senso, questo "miracolo letterario", negli ultimi anni ha trovato comunque un tessuto reattivo sui territori, rafforzando la rete dei Parchi Letterari Abruzzesi, anche con il riconoscimento legislativo ed una loro visione aperta ed integrata con le ricchezze storiche, paesaggistiche, ambientali e turistiche. Queste però risultano sostenibili, in ogni ambito, solo se pongono al centro la cultura ed i valori dei vari territori, in un rapporto sinergico pubblico-privato, specie con quello sociale, costituito dalle insostituibili Fondazioni ed Associazioni del Terzo Settore.
Un quadro armonioso e integrato, che abbia però chiare priorità programmatiche, dal valore nazionale, che limiti gli interventi a pioggia dei contributi pubblici, sui vari territori della regione, che spesso penalizzano proprio le sue "Aree Interne", più fragili economicamente, spopolate e prive di servizi avanzati. Per questo "L'Aquila, Città Multiverso" - Capitale della Cultura Italiana 2026 riprenderà i 4 Assi della Nuova Agenda Europea della Cultura:

-Coesione Sociale;
-Salute Pubblica Benessere;
-Creatività e Innovazione;
-Sostenibilità Socio-Ambientale. 

Questo Dossier costituirà una straordinaria ed unica occasione per spiccare il volo, con un'avanzata strategia regionale, a partire proprio dai suoi territori montani, con l'esempio di Pescina, con il Dossier "La Cultura non Spopola", che l'ha portata ad essere "Capitale d'Abruzzo 2025", come una sorta di "Start Up" avanzata, con un grande "futuro dietro le spalle". 

"Borgo Sud è più de L'Arminuta, un romanzo di luoghi: ci sono le montagne di Grenoble, in cui la protagonista si rifugia e poi inizia una nuova vita, che torna prorompente a farsi largo nei suoi pensieri, con i sapori marcati, gli odori e i suoni della Città di Pescara... L'Abruzzo risuona nei dialoghi e nelle espressioni dialettali di Adriana e della famiglia, emerge nei gesti e nei nomi delle pietanze cucinate". "L’età fragile" diventa così un messaggio di riscatto universale.

Sergio Venditti

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