Home Mission Parchi Viaggi Eventi Almanacco Multimedia Contatti
Torna all'Almanacco
Aliano: il paese del

Aliano: il paese del "Cristo...", il paese dei calanchì, il paese arcaico

Aliano. il paese del Cristo si è fermato a Eboli, ha una storia millenaria.La necropoli indigena di Alianello, venuta alla luce dopo il sisma del 1980 con un consistente scavo, è una tra le più vaste necropoli indigene lucane

09 Febbraio 2021
ALIANO: IL PAESE DEL “CRISTO…”:
IL PAESE DEI CALANCHI 
ANCHE IL PAESE ARCAICO 

 di Pietro Dilenge 

Aliano senza dubbio deve la sua notorietà allo scrittore ed artista torinese Carlo Levi, confinato politico in Basilicata, a Grassano per un mese e mezzo e successivamente ad Aliano per otto mesi e 8 giorni, dal 18 settembre 1935 al 26 maggio del 1936. Circa 10 anni dopo, con la pubblicazione nel luglio del 1945 del suo famoso libro “Cristo si è fermato a Eboli”, denunciò la drammatica situazione di sottosviluppo socio-culturale della Basilicata e dell’intero Sud. Il libro in breve tempo fu tradotto in ben 37 lingue , facendo di Aliano “Il simbolo di tante altre Aliano sparse nel mondo”, come lui stesso ebbe ad affermare prima della sua morte avvenuta a Roma il 4 gennaio 1975. 

Il paese del confino leviano è conosciuto ormai da molti anni anche come “il paese dei calanchi”, per il suo suggestivo paesaggio lunare, da essere inserito tra “I borghi autentici di’Italia”. 

Anche per questo bisogna ringraziare l’illustre confinato Carlo Levi per aver attirato l’attenzione degli ambientalisti e degli escursionisti moderni a livello internazionale. Prima della pubblicazione del “Cristo...” infatti i calanchi erano ritenuti solo un luogo pericoloso, un covo di briganti nel periodo post-unitario,poichè la Basilicata era uno dei principali epicentri del brigantaggio post-unitario nel Mezzogiorno continentale. Ne fa fede lo scontro cruento tra i soldati piemontesi e le bande ribelli di Carmine Cocco, avvenuto il 10 novembre ad Acinello, sotto Aliano, ai confini con il territorio di Stigliano. 

Carlo Levi nel suo famoso libro, con delle descrizioni davvero pittoriche, offre ai lettori un’immagine davvero pittoresca del paesaggio alianese. Arrivato ad Aliano il 18 settembre Carlo Levi ne fu estremamente suggestionato: ”da ogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca…d’ognintorno altra argilla bianca, senz’alberi e senz’erba, scavata dalle acque in buche, coni, piagge di aspetto maligno, come un paesaggio lunare”. I calanchi, enormi colline d’argilla bianca, l’alternarsi dell’aspetto dolomitico a quello lunare, i burroni che fiancheggiano il paese, evocano scenari tipici del Dakota e del Nebraska ed anche della Cappadocia della Turchia; per la loro estensione e varietà creano un paesaggio suggestivo, da farne una attrazione per gli amanti della natura e soprattutto per gli appassionati del trekking. 

 Il piccolo centro della collina materana deve la sua importanza anche alle sue origini molto remote. Aliano deve la sua importanza storico-turistica non solo al “Cristo si è fermato a Eboli” ed al suo suggestivo paesaggio, ma anche al suo consistente patrimonio archeologico, risalente all’VIII secolo a.C.. Precedentemente il paese del Cristo era un centro interno , strettamente legato ad un’importante via naturale di comunicazione tra di scambi tra la costa ionica e, attraverso il Vallo di Diano, il Tirreno. Nel secolo VIII a. C. , il territorio di Alianello, come quello di molte aree interne della Basilicata è interessato da fenomeni di emigrazioni dei gruppi indigeni verso l’interno anche in questo centro, a partire dal VII secolo a.C.; sono presenti gruppi umani a volte molto consistenti e con rapporti sia commerciali che culturali con le due coste. 

La necropoli indigena di Alianello, venuta alla luce subito dopo il sisma del 1980 con un consistente scavo sistematico diretto dal dott. Salvatore Bianco, è una tra le più vaste delle necropoli indigene sistematicamente esplorate in Basilicata, con sepolture databili tra la prima metà del VII e gli inizi del V secolo a.C.. Le tombe recuperate nella sola contrada Cazzaiola presso la frazione di Alianello Nuovo sono 1.055, tutte del tipo a fossa terragna con scheletro sempre in posizione supina. Numerosissime sovrapposizioni, fino a cinque metri di profondità dall’attuale piano di campagna, permettono di rilevare una stratigrafia verticale, importante per l’individuazione di una precisa serie cronologica. Eccezionale è la consistenza numerica di questo gruppo, così come l’ampio arco cronologico documentato dalle sepolture. 

Senza dubbio la ricchezza di Alianello, così come quelli di altri centri sul medio corso dell’Agri (Rocca- nova, Armento), è da mettere in relazione proprio con l’importanza di questa vallata fluviale delle comunicazioni tra Ionio e Tirreno. 

La ricchissima documentazione archeologica di Alianello venuto alla luce,soprattutto nella contrada Cazzaiola fino all’inizio del V secolo a.C. , costituisce un punto di riferimento fondamentale per l’indagine storica delle culture indigene arcaiche dell’Italia Meridionale. Non solo Alianello, con la contrada Cazzaiola, ma l’intero territorio di Aliano è stato interessato dalla presenza di necropoli cosparse nel suo vasto territorio di circa dieci mila ettari, dalla pianura, a 200 mt. s .l.m, con tombe dell’epoca romana-luicana, alla parte collinare, fino a 900 mnt s.l.m.. 

 Il Circolo Culturale “Nicolla Panevino” con l’associazione “Archeoclub” di Aliano sin dalla sua costituzione, nel 1975, e soprattutto con il sisma del 1980, ha cercato di contribuire per la salvaguardia del consistente ed interessantissimo patrimonio archeologico esposto al trafugamento di molti tombaroli. Già nel 1982 ufficialmente l’associazione chiese ufficialmente alla Soprintendenza Archeologica e Belle Arti della Basilicata l’allestimento di un Antiquarium ad Aliano, per arricchire gli interessi turistici di Aliano, ma anche per porre fine al lo scempio del trafugamento del materiale archeologico. L’allora Responsabile della Soprintendenza Archeologica di Basilicata, il dott. Angelo Bottini, accolse favorevolmente la richiesta avanzata dal Presidente del Circolo Panevino e dell’Archeoclub d’Italia, don Pierino Dilenge, consigliando di fare prima l’esperienza dell’allestimento del Museo della Civiltà Contadina, per passare successivamente all’allestimento di un Antiquarium in idonei locali. Fu accolto subito il consiglio del Soprintendente il dott.Bottini con l’allestimento del primo Museo della Civiltà Contadina di Basilicata nell’antico frantoio sottostante la Casa di confino di Carlo Levi, con il patrocinio della Regione Basilicata, presieduta dal Prof. Gaetano Michetti.

Subito dopo, nel 1989, sempre ad opera del Circolo Culturale “N.Panevino”, vide la luce il Museo Storico “Carlo Levi” nel Palazzo Caporale, con la presenza del Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali, il dott. Sisinni, in rappresentanza del Ministro l’on. G. D’Andrea. Più volte, in seguito alla costituzione del Parco Letterario “Carlo Levi”, si è ritornati su questo vecchio possibile desiderio, contattando i successivi responsabili della Soprintendenza archeologica lucana. Recentemente il Ministro di Beni Culturali Dario Franceschini ha nominato il dott. Massimo Osanna nuovo direttore generale degli istituti museali. 

Nella sua prima intervista il neoeletto direttore ha manifestato il suo vivo desiderio di valorizzare il patrimonio storico-culturale delle comunità locali attraverso il rafforzamento e la creazione di piccole realtà museali: ”Meglio tenere aperto un piccolo Antiquarium - egli ha sostenuto – anche solo una volta a settimana, affidandolo alle associazioni locali e cooperative, che tenerlo chiuso destina dolo alla scomparsa. Su questo c’è molto da fare: aprirsi al territorio è decisivo”. Il Circolo Culturale “N.Panevino fiducioso in questo manifesto desiderio del neo direttore dei Beni Culturali, collaborando con il Comune di Aliano ed il Parco Letterario “Carlo Levi”, riprenderà subito questo vecchio progetto, per portarlo alla realizzazione, arricchendo così gli interessi dei numerosissimi turisti che arriveranno ad Aliano da ogni parte d’Italia ed anche da molte altre nazioni. 

 Pietro Dilenge

Foto: Circolo Nicola Panevino

Creazione Siti WebDimension®