Diciamocela tutta: questo Capodanno 2020 non è e non sarà, per una serie di motivi, come tutti gli altri che abbiamo vissuto in passato. Nell’immaginario collettivo questa festa laica rappresenta un vero e proprio spartiacque fra un’esperienza di vita passata, da archiviare, e la grande aspettativa per un futuro vicino che ci si augura migliore. Dopo 365 giorni di incertezze e limitazioni della libertà personali vissuti addirittura a livello planetario, chiaramente il 31 gennaio sarà una data che tutti ricorderemo e che mescola con ancor più vigore questi due sentimenti contrastanti. Il fatto poi di doverlo vivere con uno stretto numero di contatti intorno a noi, amplifica l’effetto “disorientamento”.
Anche il mondo della musica, pur prevalendo nettamente il tema del Natale, ha più volte voluto raccontare a suo modo questo momento topico dell’anno. La più conosciuta (ma resta un’eccezione) è senza dubbio il magnifico inno rock da stadio New Year’s day degli U2 pensata da Bono nei primi anni 80 per l’allora oppressione del popolo polacco, sottoposto alla legge marziale del regime comunista e dal mood introspettivo. Nel testo emerge la consapevolezza che il giorno di Capodanno, di fatto, non cambi proprio nulla (nothing changes on New Year’s day), ma nonostante ciò prevale nel protagonista del brano la speranza di essere liberi e di poter stare finalmente con coloro che si amano (I will be with you again), con la possibilità di ricostruire la propria esistenza (will begin again).
La maggior parte delle canzoni sul Capodanno sono semisconosciute, ma non per questo non vale la pena scoprirle. Vi consiglio di andarvi a riascoltare la ballata acustica This year (di Loudon Wainwright III) che si applica perfettamente all’anno che stiamo vivendo, con al centro del testo la dicotomia di cui ho parlato all’inizio:
Last year was a fiasco
A real disaster
So full of sorrow
This year will be a great year
I just can't wait, dear
Until tomorrow
C’è poi l’allegra, scanzonata e in fondo simpatica idea di Capodanno di Kid Rock, cantante di Detroit, che nella sua Happy New Year elenca prima ironicamente tutti i buoni propositi di abbandonare una vita piena zeppa di vizi e difetti (I’ll quit smoking, I’ll quit eating I’m not joking, I’ll quit cheating I’ll quit cursing, I’ll quit drinking I’ll be a better person), ma subito dopo canta l’intenzione di godersi una festa piena di eccessi, a tutti i livelli (but tonight I’m thinking: Let’s get shit faced, let’s get into trouble, let’s get outta this place).
Opposta la visione in New Year’s song degli Over The Rhine in cui prevale sì la malinconia di fondo, ma non si tratta di tristezza quanto invece il desiderio di due sposi ormai non più giovanissimi di vivere un momento alternativo di intimità totale (contrario a ciò che la maggior parte del mondo concepisce), isolandosi totalmente dal mondo:
Let's stay home and play old records
Our future's bright, the past is checkered
What do you say we lift a glass
Toast the ghost of another year past
Non sappiamo quale sia la vostra idea di Capodanno, ma noi di ParkTime cogliamo l’occasione per augurare a tutti i nostri lettori un nuovo anno di serenità, con la speranza di poter presto archiviare il 2020 e riprendersi quanto ci ha tolto in termini di libertà, di serenità e in fondo in fondo…di semplice normalità.