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21 marzo, Giornata internazionale delle foreste nel Parco Nazionale delle Foreste casentinesi

21 marzo, Giornata internazionale delle foreste nel Parco Nazionale delle Foreste casentinesi

La distinzione tra boschi e foreste talvolta sembra relegata nelle diverse suggestioni evocate dai due termini. Nei racconti storici o d'avventura, e soprattutto nelle fiabe, troviamo quasi sempre queste ultime: evocative e misteriose

19 Marzo 2021
di   Foto: Luca Santini Luca Santini

Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterone e Campigna
Parco Letterario Emma Perodi e le Foreste Casentinesi

21 marzo, giornata internazionale delle foreste

Non può essere casuale che le Nazioni Unite abbiano scelto, per festeggiare le foreste, l'equinozio di primavera: il giorno che simboleggia la rinascita dopo l'inverno.

Il Parco, l'unico "nazionale" che contiene nel nome la caratteristica che maggiormente lo qualifica rispetto a tutti gli altri, la sua natura propriamente forestale, è ricoperto da alberi per oltre l'80% della sua superficie.

La distinzione tra boschi e foreste talvolta sembra relegata nelle diverse suggestioni evocate dai due termini. Nei racconti storici o d'avventura, e soprattutto nelle fiabe, troviamo quasi sempre queste ultime: evocative, misteriose, caratterizzate dalla loro imponenza. In realtà il bosco - prodotto selvicolturale, antropico - lasciato alla sua funzione naturale evolve in foresta. Quest'ultimo è un'ecosistema maturo, complesso, con dei rapporti molto stretti tra le unità che lo compongono. 

In un'apparato forestale le piante comunicano, si scambiano informazioni e cooperano ai fini della reciproca sussistenza e dell'equilibrio dell'habitat.  Non a caso ospitano oltre l’80 per cento delle specie terrestri animali e vegetali. Ma svolgono anche un ruolo diretto fondamentale per gli esseri umani, perchè svolgono servizi essenziali: ossigeno, acqua, contrasto al dissesto idrogeologico... Basti pensare alle centinaia di milioni di tonnellate di anidride carbonica assorbita ogni anno dalle piante o ai recenti studi che certificano che un faggio vetusto assorbe gli inquinanti di sei autovetture. La deforestazione rappresenta il 12-20 per cento delle emissioni globali di gas serra e contribuisce al cambiamento climatico per circa 4,5 miliardi di tonnellate di anidrite carbonica. Ma gli alberi forniscono anche medicinali, energia, cibo e riparo: circa 1,6 miliardi di persone dipende dalle foreste già solo per motivi di sussistenza. 

La gestione della risorsa legno è al centro delle difficili sfide per il futuro dei paesi in conflitto e in via di sviluppo. In Italia le superfici boscate sono in aumento, ma non è il caso di abbassare la guardia, perchè uno sfruttamento intensivo, con le attuali tecnologie, è in grado di rendere vani, in tempi estremamente brevi, i progressi degli ultimi decenni.

Alcuni esemplari di piante recentemente rinvenute nel Parco hanno convissuto con gli artisti del Rinascimento fiorentino.  La sfida del Parco nazionale, forte di un ambiente naturale unico in Europa, è quella di fungere da volano economico per valorizzare, senza dissiparla, una risorsa che ha cicli di vita diversi da quelli dell'uomo, proprio come un'opera d'arte.

Luca Santini
Presidente del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterone e Campigna

In foto 

I Parati dell'Eremo di Camaldoli foto Reparto Carabinieri Parco Nazionale Foreste Casentinesi

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