Saper decifrare un paesaggio è un esercizio importante ed è come
imparare a leggere altre forme di sedimentazione, umana e naturale: le città,
un muro, il sentiero di un bosco, lo sguardo di una persona. A modo loro sono
molti i paesaggi con cui abbiamo a che fare. Il paesaggio interno, composto
dalle emozioni e dalle sensazioni per la mia esperienza aiuta, se ascoltato, o
decifrato, a dettare le parole che poi ci permetteranno di riconoscerci e agli
altri di riconoscersi in noi. Un paesaggio può mutare. Ed in questo caso è
mutata anche una poesia: ora intitolata Luna su Galtellì, dove si trova il
Parco letterario dedicato a Grazia Deledda.
Luna su Galtellì
Lungo una delle vie
per Galtellì
si sale tra tornanti
di oleandri in fiore
sotto l’occhio
giallo della luna piena,
lì dove i monti
dentro altri monti ancora
cerulei e violacei
fanno gli antichi amanti
mai distolti dal loro tiepido
abbraccio di elicriso e luce notturna.
Forte Santa Caterina, 28 agosto 2013
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Appagamento
A Lino
Ti appaghi
di paesaggi, anima rara.
Viaggi sul
corpo esteso dell’orizzonte.
Sguardo
affamato e generoso.
Profili di
monti
e spazi
scevri di vita
umana.
Viaggi per
aggiustare il cuore
alle conseguenze
del tuo sentire.
Roma,
9 marzo 2014
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Verso Oschiri
Verso
Oschiri,
gli
alberi bambini
ciascuno
con la sua ombra
brava
sulle colline.
Colline
come tante scialuppe.
Un
dolce andare verso Oschiri,
in
un accenno d’estate,
nel
giallo pigro dell'erba,
nella
luce chiara di mezzogiorno.
Tutto
tace, tutto è buono.
Oschiri, 18 maggio 2014