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La vita


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Mariateresa Di Lascia nacque a Rocchetta Sant’Antonio, il 3 gennaio 1954. Morì a Roma il 10 settembre 1994. 

Politica e scrittrice, una volta conseguita la maturità classica, si iscrisse all’Università di Napoli alla Scuola di Medicina e Chirurgia, con lo scopo di diventare missionaria laica. La politica, la sua passione, dettò l’abbandono. Aderì, nel 1975, al Partito radicale. Nel 1982 fu eletta vicesegretario nazionale del partito, durante la segreteria di Marco Pannella, e deputata durante la IX legislatura. Un tumore le stroncò la vita. Il 10 settembre 1994, all’età di 40 anni, morì a Roma.

La sua grande vena da scrittrice le permise, seppur dopo la sua dipartita, nel 1995, con il romanzo “Passaggio in Ombra”, edito dalla Feltrinelli, di vincere il Premio Strega.

I diritti civili, la lotta contro la fame nel Sud, l’ambiente, furono i suoi cavalli di battaglia. Nella convinzione liberale della non condizionante scelta politica, favorì la lotta a favore dell’aborto libero e dell’omeopatia. 

Dal 1985 al 1986 diresse con successo, il giornale Notizie Radicali, per il quale ha scritto e pubblicato articoli di ecologia, di medicina, di giustizia, di attualità politica. Aderì al Coordinamento Radicale Antiproibizionista e nel 1993 coordinò insieme ad Adriano Sofri la campagna “Un digiunatore al giorno” di solidarietà con le vittime della guerra nella ex Jugoslavia.

Nel 1990 fu tra coloro che proposero la difesa della legge Gozzini sulla riforma penitenziaria. 

Nel giugno del 1993 partecipò alla Conferenza sui Diritti Umani a Vienna, in cui manifestò in favore della causa di liberazione del Tibet.

Nel 1993 fondò e diresse insieme a Sergio D’Elia, che sposò, “ Nessuno tocchi Caino”, lega per l’abolizione della pena di morte nel mondo.

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