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“Sui sentieri di Foscolo e di Petrarca”. L'Abate Barbieri cantore di Torreglia e dei Colli Euganei

“Sui sentieri di Foscolo e di Petrarca”. L'Abate Barbieri cantore di Torreglia e dei Colli Euganei

A. C. Roberto Ferruzzi e Parrocchia Sacro Cuore con Comune di Torreglia , Fai Villa dei Vescovi e Parco Letterario Petrarca vi invitano a "L'Abate Barbieri cantore di Torreglia e dei Colli Euganei"

18 Novembre 2018
L'Associazione culturale Roberto Ferruzzi, la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, con il Comune di Torreglia, FAI - Villa dei Vescovi, il Parco Letterario Francesco Petrarca e dei Colli Euganei,
Vi invitano a

L'Abate Barbieri cantore di Torreglia e dei Colli Euganei
domenica 18 novembre 2018
FAI - Villa dei Vescovi, Torreglia
Sala Conferenze - Barchessa Ingresso libero

ore 10.30
Intervento di Francesca Favaro Autrice del libro:
Sui sentieri di Foscolo e di Petrarca”,
“le Veglie Tauriliane dell’abate Giuseppe Barbieri”,
L’«Erma»” di Bretschneider, Roma 2018

Prefazione di Fabio Finotti
Postfazione di Giulio Osto
Foto di Gianluca Canello

ore 11.30
Visita guidata a Villa dei Vescovi con biglietto ridotto

ore 12.30
Brindisi conclusivo a cura di Tavole Tauriliane e Strada del Vino

Informazioni
associazione.robertoferruzzi@gmail.com 
info@parrocchiatorreglia.it
Lorenzo 335 814 18 74 - Giulio 328 91 76 517

Le Veglie Tauriliane dell’abate Giuseppe Barbieri (1774-1852), edite per la prima volta nel 1821 e qui proposte in edizione moderna e commentata, non solo fanno accedere alla dimensione di vita e di cultura dell’autore – allievo prediletto di Melchiorre Cesarotti, religioso e studioso dei classici, oratore sacro e poeta – ma anche tratteggiano un vivace affresco della società e socialità coeve.
Le dodici epistole in prosa che costituiscono la raccolta (idealmente oraziane, nell’ispirazione) s’indirizzano infatti non esclusivamente ai destinatari cui sono intitolate, ma a un pubblico ben più vasto che Barbieri, mentre descrive i paesaggi che lo circondano e gli usi della zona di Torreglia (Padova), inoltra gradualmente nella rete delle sue conoscenze, nel dialogo ininterrotto con gli amici viventi e con i maestri amati, più o meno antichi, la cui voce è impressa forte e nitida sulle pagine dei libri, nonché con il proprio spirito, riflesso nello specchio della natura. Non semplice cornice, ma essenza di questa prosa dottamente limpida, erudita ma altresì affettuosa e ‘calda’, è la regione euganea: madre adottiva di Barbieri (nativo di Bassano) essa lo accolse e protesse, ricevendo in cambio l’omaggio di una gratitudine che le Veglie Tauriliane testimoniano e affinano grazie al pregio della mente, del sentimento, dello stile.

"La storia della villa veneta ha nell’Abate Barbieri uno dei suoi ultimi, brillanti capitoli. Alla base di quella storia c’è un innovativo rapporto tra l’otium e il negotium. La villa è il luogo in cui si legge, si conversa, ci si dedica ai diletti dello spirito, della letteratura, dell’arte. È in villa che il mondo fantastico dell’Olimpo, sembra farsi tutt’uno con quello degli uomini, sicché Ulisse si aff accia da una parete, Venere sorge da una fontana, ninfe e satiri s’intrufolano dovunque, in casa e nei giardini. Nella villa veneta l’otium trova una propria cornice ideale, e quasi un’incarnazione architettonica. Ma la villa è anche luogo del “negotium”, e dunque centro economico di un’attività prevalentemente agricola, che nei secoli si va arricchendo di un versante artigianale o addirittura industriale (basti pensare a villa Contarini di Piazzola sul Brenta). Il periodo passato in villa signifi ca anche la cura per un benessere insieme fisico e materiale, e dunque comporta una particolare e concreta attenzione per la produttività del fondo e l’andamento delle sue entrate... "

Vedi l'anteprima e le prime pagine del volume 


vedi locandina in allegato
Link Esterno
Vescovi_locandina_18_novembre_2018_1.pdf

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