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Pasolini 35 anni dopo

Pasolini 35 anni dopo

Ostia, 7 aprile 2011. I Parchi Letterari® Pier Paolo Pasolini organizza un incontro di riflessione e confronto a 35 anni dalla scomparsa di Pasolini, con Guglielmo Sanucci.

07 Aprile 2011

                       
 
 Pasolini 35 anni dopo:

La sua disperata vitalità per l'Italia perduta di oggi
 
 Conferenza di Guglielmo Sanucci  a cura del Gruppo Laico di Ricerca, in collaborazione con I Parchi Letterari ® Pier Paolo Pasolini  presso il Centro visite Mario Pastore - CHM LIPU Ostia.

Ostia, 7 aprile 2011
20.30 - 22.30

Incontri  per riflettere e confrontarci 

Ingresso libero

Centro visite Mario Pastore - CHM LIPU Ostia
ingresso da Via dell'Idroscalo
parcheggio Porto turistico di Roma.

Per informazioni:
tel. 06/56188264 - 06/5053403.

La notte del 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini fu ucciso in un campo del degradato Idroscalo di Ostia, a pochi passi da un gruppo di casupole abusive. In quel luogo irreale, proprio sulla scena del delitto, lo scultore Mario Rosati ha scolpito un monumento dedicato alla sua memoria. E' un'opera moderna  che per vent'anni è rimasta abbandonata a se stessa, isolata tra fango, acquitrini, immondizia e sterpaglie, senza una targa a ricordare ove furono soppresse la persona e la poesia di Pasolini. L'area dedicata al monumento è stata completamente bonificata e sistemata. La scultura è ora inserita nel perimetro dell'oasi ecologica dov'è situato il Centro Habitat Mediterraneo della LIPU, gestore de I Parchi Letterari® Pier Paolo Pasolini.

Idroscalo di Ostia, il recupero dell'area degradata intorno al monumentoi dedicato a Pier Paolo Pasolini (CHM - I Parchi Letterari )  Il monumento a Pasolini  nel 1993 (dal  frame del film Caro Diario),  ed oggi.  

Durante la serata percorreremo alcuni tratti del Pasolini Corsaro che, tra il 1973 e il 1975 con i suoi articoli sul Corriere della Sera ed altri giornali, cercava di avvertire gli italiani verso quale baratro si andava incontro. Oggi lo sappiamo quanto aveva ragione nella sua profezia laica.

Era capace di questo non perché fosse un illuminato divino ma “semplicemente” perchè era un intellettuale ( come disse di se in un articolo del 14 novembre del 1974 sul Corriere, “ Cos’è questo golpe) che metteva insieme “ i pezzi” di ciò che vedeva e ne traeva conclusioni precise. Ma soprattutto perché amava, si amava, quella stessa gente che nella gran parte non lo capiva o accettava.

Amore e coraggio: Pasolini è un poeta che si espone che si mette in gioco: usava la televisione tanto odiata ( non in sè ma per come era usata dai Potenti) o i giornali proprio per farsi vedere nel suo protendersi, nel suo cercare di aiutarci, nel denunciare. Un’esposizione a tutto tondo che gli costerà la vita, come sappiamo.

La sua azione giornalistica ”da corsa” percorreva ogni via, ogni rotta sul mare inquieto dell’attualità di quel momento. Cercava di scandalizzare, come diceva, per muovere le coscienze sempre più addormentate e far cogliere possibili contraddizioni anche nelle scelte più progressiste e condivisibile. Incompreso da destra e sinistra.
Offrì temi sconcertanti e, in molti casi, inediti: Il ruolo devastante del Palazzo ( così chiamava la casta politica), del suo potere e i suoi reati politici ( articolo del 24 agosto 1975 sul Corriere); il genocidio culturale in corso, la mutazione antropologica che ne derivava con susseguente degradazione antropologica. La riflessione straordinaria sullo sviluppo che vivevamo ma che non era reale progresso. Il consumismo come ideologia, il potere della civiltà dei consumi come neofascismo e come religione, si la religione dei consumi…
L’orrenda omologazione in corso, la fine delle realtà particolari e diverse. L’orrore della cultura media che fornivano la nuova scuola dell’obbligo e la televisione e che voleva fossero abolite. E tante altre provocazioni e intuizioni drammatiche.

E proprio di ciò che Pasolini, il Pasolini Corsaro degli anni ’70, voleva avvertire: il Potere Consumistico ci sta devastando non solo nel borsellino ma soprattutto nell’animo presentandoci uno sviluppo che non è progredire umano ma un degradarci dentro e fuori di noi. Di fronte a questo e alla banalità di troppe persone che ci circondano, come resistere senza esserne schiacciati e banalizzati a nostra volta?
Per questo abbiamo bisogno ancora, dopo 35 anni dal suo assassinio, di ascoltare Pasolini.


‎1990, Il degrado nell'area del monumento di Pasolini prima dell'istituzione del CHM Lipu, sullo sfondo il monumento a Pasolini e Tor San Michele progettata da Michelangelo. La Torre Michelangiolesca vista dall'area del monumento a Pasolini oggi.(CHM Lipu - I Parchi Letterari® Pier Paolo Pasolini )
 

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