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Isabella Morra, in Lucania splendeva la sua Macondo

Isabella Morra, in Lucania splendeva la sua Macondo

La Gazzetta del Mezzogiorno, 18 agosto 2017, di Vincenzo Viti

18 Agosto 2017
La Gazzetta del Mezzogiorno, 18 agosto 2017, di Vincenzo Viti

Isabella Morra, in Lucania splendeva la sua Macondo

La poetessa e Valsinni: viaggio sentimentale tra luoghi e sonetti

LETTURE NEL LIBRO DI PASQUALE MONTESANO CON PREFAZIONE DI RAFFAELE NIGRO, LA VITA DELLA LETTERATA UCCISA DAI FRATELLI

Isabella Morra è stata la più infelice ma anche la più fantastica, certamente preveggente se si scorrono le sue liriche, mallevadrice delle fortune e della curiosità teo e Caserta, e concluso da un accademico di assoluto valore quale Mario Sansone.
Fu l'occasione per definire un primo punto di approdo e di riorganizzazione delle ricerche a quel tempo disponibili che avrebbe dovuto incontrare l'interesse delle Istituzioni. Un fermento che, seppure con i tempi cinema, alla letteratura.
Un viaggio nella scoperta del mito e delle verità che hanno accompagnato e fondato il culto di una poetessa vissuta come contemporanea, una compagna di vita per il racconto amoroso quale quello cui l'autore si è dedicato. Il «miracolo» di Isabella si condensa e si tramanda in 10 sonetti e 3 canzoni scritte, pur non sempre, in una condizione di costrizione e nella assorta contemplazione della «ruinate sponde» lungo le quali scorre il «torbido Siri» (il Sinni incrociato dal Sarmento) nel dolore di un «destino acerbo... dell' aspra Fortuna... del Fato amaro... della adversa e dispieintellettuale e sentimentale verso la piccola Macondo ch'è Valsinni, l'antica Favale: a cavallo fra Quattrocento e Cinquecento terra di contese e di scorrerie feudali dagli Orsini ai Sanseverino fino ai Morra capostipiti di una dinastia...

Leggi l'articolo nell'allegato a seguire
gazzettadelmezzogiorno_18ago17.pdf

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