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Pitagora, Crotone e Marchesato

Pitagora, Crotone e Marchesato

"...Attraversate il vasto mare e accanto all'Esaro fonderete Kroton..." (Oracolo di Delfi, VII sec. a.C.)

06 Ottobre 2014

Parchi Letterari® Pitagora e il Marchesato di Crotone

“…Attraversate il vasto mare e accanto all’Esaro fonderete Kroton…” (Oracolo di Delfi, VII sec. a.C.).

Fondata da Ercole (secondo Ovidio) presso il tempio di Era a nord del Capo Lacinio, Crotone divenne subito famosa per il suo clima salubre, per la bellezza delle sue donne e per la forza dei suoi uomini, come il pluri-olimpionico Milone (VI sec a.C.), “ultimo dei Crotoniati, primo dei Greci”.

Qui intorno al 530 a.C si trasferì Pitagora (Samo, 572 a.C. circa – Metaponto, 495 a.C. circa) che creò la celebre scuola che conquistò il potere politico della città.

 

Le “Terre dell’Apocalisse” per Pasolini e “colline senza nome che si seguono come onde pietrificate di un mare pericoloso” per Carlo Levi, tutt’oggi la maestosità delle foreste e la straordinaria bellezza dei paesaggi dei Monti della Sila dominano la meravigliosa costa ionica che vide lo sbarco dei Fratelli Bandiera durante i moti del 1844, i tesori archeologici di Capo Colonna, l’area marina protetta di Capo Rizzuto, e punta Le Castella, la cui fortezza bizantina diede i natali a Uluç Alì Pascià (Giovan Dionigi Galeni), (Le Castella, 1519 – Istanbul, 1587), comandante della flotta imperiale Turca alla Battaglia di Lepanto. 


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