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Il 25 Aprile ad Aliano

Il 25 Aprile ad Aliano

Aliano, il 25 aprile nel centro storico di Aliano verrà scoperto un busto alla memoria dell’eroico magistrato Alianese “Capo Partigiano Nicola -Silva - Panevino.

25 Aprile 2016

  I Parchi Letterari® Carlo Levi


COMUNICATO STAMPA
Comune di Aliano e il Circolo Culturale Nicola Panevino
 
MONUMENTO AL MAGISTRATO NICOLA PANEVINO EROE E MARTIRE DELLA RESISTENZA


Mercoledì 25 aprile, alle ore 17.00, nel centro storico di Aliano, nei pressi della casa di famiglia, verrà scoperto un busto in bronzo dell’artista lucano Angelo Carbone alla memoria dell’eroico magistrato Alianese Capo Partigiano Nicola - Silva - Panevino.
Sepolto nel piccolo cimitero di Aliano (Mt) nella tomba di famiglia. 

 

23 marzo 1945 – I fascisti torturano e fucilano l’eroico Capo Partigiano Nicola « Silva » Panevino 

Nato a Carbone (Potenza) il 13 luglio 1910, fucilato a Cravasco di Campomorone (Genova) il 23 marzo 1945, magistrato, Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Nicola Panevino era uno dei magistrati del Tribunale di Savona. Vi era arrivato nel 1942, dopo aver assolto le sue funzioni di giudice presso il tribunale minorile di Napoli.

Si era iscritto al Partito d'Azione clandestino e, subito dopo l'armistizio, sposato e in attesa di una bambina, si impegnò nell'organizzazione delle prime formazioni partigiane che si stavano costituendo nella zona.

Col nome di copertura di "Silva", il giudice diede vita alla Brigata GL "Savona".

Divenuto presidente del CLN di Savona, il magistrato si occupò dei collegamenti con i Comitati di liberazione di Genova e di Alessandria e dell'invio di uomini alle formazioni partigiane operanti in Piemonte.

Arrestato nella sua casa, mentre tornava da una riunione, da quattro militi della GNR ("Silva" non si era accorto di un segnale di pericolo, che la moglie aveva esposto a una finestra), Panevino fu prima rinchiuso nella prigione di S. Agostino e poi, a metà gennaio del 1945, in una cella di Marassi, a Genova.
Sottoposto più volte a tortura nella Casa dello Studente, sede del Comando delle SS, il magistrato fu prelevato dal carcere all'alba del 23 marzo 1945, quando i tedeschi decisero l'eliminazione per rappresaglia di venti patrioti che vi erano detenuti. Tra questi anche Cesare Dattilo, comandante della "Buranello". Panevino fu massacrato in una valletta presso il cimitero di Cravasco.

Dopo l'uccisione del suo fondatore, la Brigata partigiana Giustizia e Libertà "Savona", si chiamò Brigata "Nicola Panevino".

Finita la guerra, a Carbone (Potenza) - - fu apposta una lapide, dettata da Benedetto Croce e forse un po' in contraddizione con l'anagrafe e la toponomastica, che dice: "In questa casa nacque/Nicola Panevino/che/dalla tomba di Crevasco/ove cadde fucilato dai tedeschi/si eleva immortale/nella luce della storia d'Italia/e attesta/che su ogni forma di oppressione/trionfano eternamente/giustizia e libertà".

Nel paese natale del padre Giambattista, Aliano (Mt), dove spesso il magistrato tornava, nel piccolo cimitero riposa il magistrato Nicola Panevino “ Caduto per la libertà della Patria”

Nel 1964, il comune di Carbone ha intitolato a Panevino una scuola.

Nel mese di giugno 1974 dal Parroco Don Pierino Dilenge fu promosso e costituito un Circolo Culturale che ne tiene viva la memoria con molte iniziativi culturali di grande spessore, tra cui un Premio Letterario Nazionale e l’Estemporanea Interregionale di pittura.

Lettera alla Moglie Elena, scritta in data 21-03-1945, Carceri di Marassi di Genova
(21/3/1945 – Lettera alla moglie)

" Elena mia tanto cara. Dopo aver passato l'intero inverno in galera, oggi salutiamo da questo stesso luogo l'entrata della primavera, con la quale, come disse un tale, dovrebbe venire il bello. Io credo questa volta che Iddio lo voglia. Avanti ieri è stato l'onomastico di tua madre e di mia sorella. Le ho pensate entrambe a lungo facendo voti a Dio. Rinnovo a te gli auguri per tua madre; speriamo che tu la possa vedere al più presto in ottime condizioni e che io sia vicino a te.

Del pari ho pensato tanto tanto il giorno precedente alla mia piccola ed amatissima Gabriella. Era domenica ed ho tanto pregato per lei durante la Messa che i tedeschi dietro mie insistenze e richieste mi hanno permesso di ascoltare.
Ora ho chiesto di poter fare il precetto pasquale, ammesso che io sia ancora qui. Spero di essere accontentato.
Per le prossime feste pare consentano l'arrivo di pacchi di viveri e tabacco. Sebbene io stia benissimo e mi accontenti di ciò che mi danno, mandami qualche cosetta. E’ bene però che tu ti informi qui alle carceri. Abbi cura di fare una dettagliata nota nei moduli appositi.
Se al contrario dovessi essere avviato al famoso campo di concentramento, non lasciarti vincere dalla tristezza. Passa la santa Pasqua nella pace della nostra casetta, che avrai cura di far benedire rivolgendoti al parroco, tra l'affetto di zia Maria e di Gabriella (io sono vicino spiritualmente), ma passala soprattutto nella pace del Signore.
Nel Suo nome, mentre faccio a tutti gli auguri voi di felicità e di bene, ti dico che attendo con ansia indicibile di esserti vicino, specialmente per dimostrarti tangibilmente il grande bene che ti voglio.

Per ora, credimi sulla parola. Se per il giorno di Pasqua ti dovessero invitare gli Albertazzi, vai pure da loro, mi farai piacere. Non mi riesce di farti avere notizie per altra via, ma accontentiamoci di questi biglietti. Per me me rappresentano tanto. Hai avvertito Mantero che dovrà essere arrestato? Restiamo intesi che festeggeremo l'onomastico della nostra Gabriella il 22 aprile, nel tuo compleanno. Ma possibile che mi aspetti una gioia così grande? Con la piena fiducia nel Cristo redentore e con l'animo ricolmo di ansie, attendo.
E intanto ti bacio con immenso amore, benedicendo la mia bimba. Tuo marito".

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