“Ma io voglio bene alla Rabatana perché c'è morta la mamma mia: la portarono bianca sopra la sedia con me nelle fasce come una Madonna col Bambinello in braccio. Chi lo sa il tempo che è passato... e non ritorna ancora al palazzo.”
Albino Pierro“Ma io voglio bene alla Rabatana perché c'è morta la mamma mia: la portarono bianca sopra la sedia con me nelle fasce come una Madonna col Bambinello in braccio. Chi lo sa il tempo che è passato... e non ritorna ancora al palazzo.”
Albino PierroParchi Letterari® Albino Pierro, Tursi (Mt)
Quella di Tursi, il mio paese in provincia di Matera, era una delle tante parlate destinate a scomparire. Ho dovuto cercare il modo di fissare sulla carta i suoni della mia gente. Così Albino Pierro (1916 –1995) spiega la svolta dialettale della sua poesia per cui venne più volte candidato al Nobel per la Letteratura.
Un itinerario immersi in quei luoghi descritti dal Poeta, un incredibile esempio di architettura spontanea ricca di volte, vicoli, grotte e scale, tra cui le petrizze, una ripida strada realizzata nel ‘600 da Carlo Doria con lo stesso numero di gradini di Palazzo Doria a Genova. In alto domina il rione saraceno della Rabatana (dal saraceno Rabat), circondato dai burroni, le Jaramme cantate dal poeta, i Calanchi descritti anche da Levi e che dominano la Val d’Agri. Sede del Parco è la casa di Albino Pierro (‘u paazze), oggi aperta al pubblico.